Nell’analisi del giorno dopo di questo esordio straripante del Paris Saint-Germain e delle inevitabili recriminazioni, soprattutto in termini di autocritica, dettate dalle scelte di Allegri per questa Juventus priva di Angel Di Maria c’è un nome che torna con una certa prepotenza: quello di Pierluigi Donnarumma.
La sua prestazione, finalmente imponente e rassicurante, ha rischiato di essere compromessa in via definitiva da quella papera che ha consentito a McKennie di accarezzare l’illusione di un risultato diverso dal 2-1 finale e il regno di Mbappé, autore di una doppietta.
- L'errore di Donnarumma e il gol di McKennie
- L'addio al Milan e le difficoltà in Francia
- Champions, qui si decide Donnarumma e il suo futuro
L’errore di Donnarumma e il gol di McKennie
Fino a quell’errore, con un’uscita impulsiva, segnato dall’opportunismo dello juventino americano capace di illudere oltre il dovuto, la prestazione del portiere di Castellammare di Stabia aveva suggerito un ritorno ai fasti passati, a quello stato di grazia a Euro 2020 che aveva indotto a conferirgli il riconoscimento di miglior giocatore del torneo.
A McKennie è bastata una leggerezza di Gigio per approfittarsi della situazione e mettere in rete un gol che ha gonfiato i tifosi di un orgoglio inaspettato, a quel punto della partita, e che ha mostrato ancora una qualche capacità di reazione della Juventus almeno in Champions.
Gigi Donnarumma
L’addio al Milan e le difficoltà in Francia
Non era una mera illusione: al Milan fu l’allora allenatore Sinisa Mihajlovic (esonarato dal Bologna martedì 6 settembre) il primo a intuire davvero le sue potenzialità e a consentirli di esordire a 16 anni in prima squadra e a conquistarsi un posto al sole.
Ma in Francia, da quando indossa la casacca del PSG, non gli perdonano nulla: la rivalità con Keylor Navas (un autentico tormentone da quando Gigio si è trasferito a Parigi), le sue papere, i dubbi, le incertezze e soprattutto quelle scivolate che in Champions non sono ammissibili per un club che ha fatto di questo obiettivo un centro condiviso tra proprietà e tifosi e non può essere messo in discussione.
Champions, qui si decide Donnarumma e il suo futuro
Nella memoria dei tifosi e della dirigenza è ancora troppo vivida la scena che riproduce al Bernabeu una sua titubanza sotto porta; allora innescò il gol di Karim Benzema e la rimonta del Real Madrid, decisiva perché il PSG fosse eliminato agli ottavi.
Una eliminazione che non fu gradita allora dai media francesi, che hanno sottolineato, senza esitazioni, ogni sbaglio di Donnarumma e ogni sua incertezza, non perdonandogli neanche i tempi dovuti di ambientamento. La Champions è oltre ed è il metro sul quale valutare tutto.
Da uno che percepisce 12 milioni a stagione ci si aspetta e si vuole di più, così almeno intendono tifosi e esperti, estimatori di quel calcio che un tempo era il più bello al mondo.