Il malore che ha colpito Christian Eriksen nel corso della partita di Euro 2020 tra Danimarca e Finlandia ha suscitato moltissime reazioni, dallo sgomento e la disperazione in campo e sugli spalti fino alla grande solidarietà da parte di tutti.
In queste ore sono stati tanti i pareri, anche medici, di cosa potrebbe essere accaduto al centrocampista dell’Inter e della nazionale danese, ed è molto difficile da capire anche per chi segue abitualmente la salute di atleti professionisti di qualsiasi sport, non solo del calcio. E di esempi come quello di Eriksen se ne potrebbero fare a centinaia.
Tra coloro che hanno parlato, in un’intervista alla Reuters, c’è stato il dottor Sanjay Sharma, il cardiologo che ha seguito Eriksen quando il danese, dal 2013 al gennaio 2020, militava nel Tottenham prima di approdare all’Inter. Sharma ha detto che il calciatore non aveva mai avuto il minimo problema cardiaco.
“Il mio primo pensiero è stato ‘Oh mio Dio, c’è qualcosa che non abbiamo visto?'” ha dichiarato Sharma -. Ma ho guardato tutti i risultati dei test e tutto sembrava perfetto. Dal giorno in cui lo abbiamo trasferito, è stato mio compito monitorarlo e lo abbiamo testato ogni anno. I suoi test fino al 2019 erano completamente normali, senza evidenti difetti cardiaci sottostanti. Posso attestarlo perché ho fatto i test”.
Poi Sharma all’agenzia di stampa PA ha espresso giudizi molto netti sul prosieguo della carriera di Eriksen: “Sono molto contento. Il fatto che sia stabile e sveglio, le sue prospettive saranno molto buone. Non so se giocherà mai più a calcio. Senza mezzi termini, di fatto è come morto, anche se per pochi minuti, ma è morto e il medico gli permetterebbe di morire ancora? La risposta è no. La buona notizia è che vivrà, la cattiva notizia è che sta arrivando alla fine della sua carriera, quindi se giocherà un’altra partita di calcio a livello professionistico non lo posso dire. Nel Regno Unito non giocherebbe. Saremmo molto severi al riguardo”.