Tra Serie A e Arabia non c’è paragone. Dino Zoff, ex portiere ormai 82enne, difende la scelta di Paulo Dybala di rifiutare il calcio arabo per restare alla Roma in Serie A ma non lo fa passare come eroe spiegandone i motivi. Nell’intervista a Il Giornale, l’ex campione del Mondo dell’ ’82 e poi ex allenatore, spiega i motivi della decisione dell’argentino di restare a giocare nel campionato italiano, il ruolo della madre e della moglie.
- Zoff avrebbe detto di no agli arabi
- Zoff spiega la scelta di Dybala di dire no all'Arabia Saudita
- Zoff spiega perché Dybala non debba passare come eroe
Zoff avrebbe detto di no agli arabi
Anche l’ex portiere italiano spiega perché, come Dybala, avrebbe rifiutato l’Arabia Saudita: “Dirlo oggi, dal momento che ai miei tempi questa possibilità non c’era, può sembrare un po’ da saccente. Però non credo che avrei accettato: io ho sempre pensato che quello che conta è giocare in un campionato importante e con una squadra importante. Per me erano quelle le cose da considerare. Ho sempre cercato di giocare in squadre forti e ci sono riuscito. I soldi venivano dopo. Poi, come faccio a giurarlo? A me tutti quei soldi lì non li hanno mai offerti. Si guadagnava bene. Non ci possiamo mica lamentare. Poi i prezzi sono saliti in modo astronomico. Si sa”.
Zoff spiega la scelta di Dybala di dire no all’Arabia Saudita
Dino Zoff ha poi spiegato la scelta di Dybala di non lasciare la Roma: “È stata una scelta. Punto. Ha calcolato costi e benefici. Lui sta molto bene a Roma, è in un campionato molto importante. La trovo una scelta logica. Se vivi in un ambiente come quello di Dybala è più facile prendere queste decisioni. Non so francamente se siano state di più la moglie o la madre di Dybala a spingerlo a non accettare”.
Zoff spiega perché Dybala non debba passare come eroe
Quindi non è il caso di farne un eroe? Spiega Zoff: “No. Se un giocatore di classe deve scegliere su basi calcistiche, tra serie A e campionati arabi non c’è paragone e, sulla scelta di rinunciare ai miliardi, non credo che sia un messaggio per i giovani quello di Dybala. L’argentino è un grande giocatore ma non mi ricorda Sivori”.