Da quando è stato promosso in Can A-B Daniele Chiffi ha dimostrato di essere un direttore di gara dalla grande personalità . Abbastanza severo quando si tratta di mandare fuori qualcuno, nel suo primo anno da arbitro del massimo campionato si è disimpegnato bene, ma non sono mancate le polemiche. Ecco chi è il fischietto padovano.
Arbitro Chiffi ex atleta
Nato a Padova il 14 dicembre 1984, Daniele Chiffi possiede un fisico slanciato e ben allenato: ottima è la progressione. Armonico nei movimenti, si sposta sul terreno di gioco senza risparmiarsi, cosa che gli ha favorito una scalata abbastanza veloce nella sua carriera arbitrale.
Del resto il suo sport è sempre stata l’atletica, con un passato da mezzofondista specialista nei 400 e negli 800 metri, mentre giocava a calcio soltanto con gli amici. Ha iniziato ad arbitrare a 17 anni ma si è fatto subito notare dalla sezione regionale per le sue qualità .
La professione dell’arbitro Chiffi
Chiffi è un ingegnere gestionale, ed anche in campo lo stile sembra essere quello. Sin dal suo esordio in una partita della massima serie, avvenuto il 10 maggio del 2014, quando diresse Sampdoria-Napoli 2-5. Da quel momento in poi giusto un paio di apparizioni per campionato (mentre ovviamente continuava ad arbitrare in Serie B) fino alla promozione nell’organico che tutti gli arbitri sognano.
L’arbitro Chiffi e il Var
Per Daniele Chiffi le polemiche più pesanti sono legate all’utilizzo della tecnologia più che alle decisioni prese sul campo. Il 16 settembre 2018 in Juventus-Sassuolo 2-1 non arriva soltanto il primo gol in Serie A di Cristiano Ronaldo, ma anche l’espulsione di Douglas Costa per uno sputo a Di Francesco, cosa sfuggita a Chiffi ma non al Var.
Problemi invece li ha avuti stando proprio davanti al monitor, quando in Roma-Genoa 3-2 non segnala al collega Doveri una evidente spinta di Florenzi su Pandev che andava sanzionata con un calcio di rigore.