Mauro Icardi sembra sempre più lontano dall’Inter del futuro, quella che Antonio Conte ha già iniziato a modellare a pochi giorni dal suo insediamento sulla panchina nerazzurra. E grazie all’aiuto di un dirigente che ha avuto un peso specifico altissimo nel dare il via all’epopea delle vittorie della Juventus: Beppe Marotta.
La nuova Inter che sarà, insomma, non prevede la presenza di Icardi. Questa l’indicazione che sembra trapelare con sempre maggiore insistenza dalle stanze nerazzurre, nonostante la volontà dell’ex capitano della Beneamata pare andare esattamente nella direzione opposta. Maurito si sente e non ha mai smesso di sentirsi un calciatore dell’Inter e lo stesso vale per Wanda Nara, che addirittura sembra in queste ore disponibile a fare un passo indietro e assecondare la volontà dell’ambiente nerazzurro: una moglie-agente meno presente nella vita del marito centravanti per potergli garantire la permanenza in squadra. Ma la sensazione è che stavolta possa essere davvero troppo tardi.
Il ‘Corriere dello Sport’ ha spiegato che la dirigenza del Biscione è stata molto chiara sin dal primissimo incontro con Antonio Conte: l’eventuale conferma in squadra di Icardi sarebbe stata una responsabilità solo dell’allenatore. A lui la scelta: parlare con l’attaccante e convincersi della sua utilità al nuovo progetto, oppure bocciarlo. La fonte ha aggiunto che Conte si è informato fino al più piccolo dettaglio su Icardi e la sua personale situazione sportiva e umana, inclusi alcuni particolari definiti “inediti e mai usciti nemmeno sui media, perciò rimasti nel segreto dello spogliatoio”. Un quadro che ha convinto il tecnico salentino: Icardi non farà parte della sua Inter.
Il numero 9 nerazzurro, dal canto suo, risulta essere rimasto sorpreso da tali sviluppi. “Immaginava che l’addio di Spalletti gli garantisse la conferma“, insiste il ‘Corsport’. Invece così potrebbe non essere. E anche la soluzione Roma, la più papabile tra quelle emerse in queste ore, sembra non convincere né lui né la moglie. Per un futuro che somiglia sempre più a un rebus.
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