Mentre il mondo dello sport e in particolare dell’atletica sono ancora sotto shock per l’omicidio di Benjamin Kiplagat, le indagini fanno chiarezza su quanto successo l’ultimo giorno dell’anno. Due persone, infatti, sono state arrestate per la morte del 34enne e addosso a uno degli ammanettati è stato ritrovato il coltello forse usato per sgozzare la vittima.
- Omicidio Kiplagat: perché il mezzofondista è stato ammazzato
- Rift Valley, patria dei maratoneti ma anche teatro di omicidi
- Dai successi in gioventù alle Olimpiadi: la carriera di Kiplagat
Omicidio Kiplagat: perché il mezzofondista è stato ammazzato
Il cadavere di Kiplagat è stato rinvenuto la notte del 31 dicembre nell’auto del fratello a Eldoret, in Kenya, dove si allenano i più forti maratoneti e mezzofondisti. Secondo il comandante della polizia Stephen Okal, l’atletica sarebbe stato vittima di una rapina, dal momento che sono stati rubati denaro e un cellulare. Con ogni probabilità un tentativo di reazione dello sportivo che rappresentava l’Uganda ha causato la furibonda reazione dei banditi che lo hanno accoltellato a morte. Le forze dell’ordine, che hanno arrestato due persone, hanno anche recuperato l’arma che potrebbe essere stato utilizzata per ucciderlo.
Rift Valley, patria dei maratoneti ma anche teatro di omicidi
Già, la Rift Valley, in Kenya, è il luogo scelto dai migliori per allenarsi e prepararsi alle competizioni più impegnative. Ma è anche teatro di efferati delitti. Quello di Kiplagat è il quarto caso avvenuto in un lasso di tempo piuttosto ristretto. Nel 2021 Agnes Tirop, due volte campionessa mondiale di corsa campestre, fu accoltellata in casa e suo marito, principale sospettato, è attualmente sotto processo per omicidio. Ancora, nel 2022, nella casa di un atleta etiope fu scoperto il corpo in stato di decomposizione di Damaris Muthee. Nell’agosto dello stesso anno la velocista ruandese Rubyiata Siagi morì dopo uno scontro con un altro atleta.
Dai successi in gioventù alle Olimpiadi: la carriera di Kiplagat
Nato in Kenya, Kiplagat rappresentava l’Uganda. Tanti i successi ottenuti quand’era tra i più talentuosi e promettenti in circolazione. Su tutti, la medaglia d’argento nella corsa a ostacoli dei 3.000 metri ai Campionati del mondo juniores, svoltisi in Polonia nel 2008, e un bronzo ai Campionati africani del 2012. Vanta tre partecipazioni di fila alle Olimpiadi: Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016. A 34 anni non aveva smesso con lo sport, ma la sua vita e i suoi sogni sono stati spezzati dalla furia omicida di due rapinatori.