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Ecco perché Simeone può essere squalificato

Il gestaccio del Cholo nella gara con la Juve potrebbe costar caro

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Ecco perché Simeone può essere squalificato Fonte: Ansa

Per Fabrizio Bocca di Repubblica non ci sono dubbi: “Penso che Diego Simeone sia un grande allenatore, un leader come nessun altro. Però uno che festeggia in quel modo così volgare un gol fatto dai suoi giocatori è anche un troglodita maleducato che dovrebbe essere squalificato pesantemente. Non è che uno gioca una partita nel suo stadio e può permettersi di fare tutto quello che gli passa per la testa di fronte a una platea di qualche decina di milioni di spettatori tv in tutto il mondo. Meriterebbe un daspo per volgarità e antisportività. E’ giusto che la partita di ritorno se la veda dalla tribuna. E sarebbe già tanto”. Ma davvero rischia la squalifica il Cholo dopo il gestaccio fatto per esultare al gol di Gimenez contro la Juve? La risposta è sì e la palla passa all’Uefa.

I PRECEDENTI – I precedenti non mancano. Nel febbraio 2016 dopo un derby perso col Milan, Roberto Mancini venne fermato per un turno per “dito medio ed espressioni ingiuriose”. Il 29 settembre 2017 Dele Alli per un gesto “offensivo e antisportivo”, ovvero un dito medio (anche se a un compagno di nazionale) fu squalificato dalla Fifa per una giornata. Ora quindi verrà valutato non solo il gesto volgare del Cholo ma anche le sue proteste all’arbitro e il suo atteggiamento irriguardoso. Per il ritorno all’Allianz l’allenatore argentino potrebbe essere fermato per “comportamento irriguardoso” e non sarebbe la prima volta nella sua carriera. Da giocatore si ricordano le provocazioni a David Beckham ai Mondiali 1998 e lo stesso sfogo toccandosi i genitali contro la Juve quando indossava la maglia della Lazio.

BUFFETTI E PROTESTE – Da tecnico nel 2014 è stato squalificato per 8 giornate dopo l’espulsione rimediata nel ritorno della Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid, quando rifilò due buffetti non troppo amichevoli al quarto uomo, fece applausi ironici all’arbitro e non raggiunse gli spogliatoi dopo il provvedimento. Nel 2016 fu squalificato per tre turni dopo la gara col Malaga, quando durante un contropiede degli andalusi a fine primo tempo, dai pressi della panchina dei colchoneros fu lanciato in campo un altro pallone a disturbare l’azione (anche se fu un suo assistente il colpevole) e l’anno scorso è stato squalificato per 4 giornate dopo l’espulsione rimediata nella semifinale di andata contro l’Arsenal per le veementi proteste contro l’arbitro francese Turpin, reo di aver espulso per doppio giallo Vrsaljko al 10′.

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