È diventata la regola: Conegliano che strapazza Milano, che nelle intenzioni dovrebbe essere la squadra capace di mettere in discussione la leadership incontrastata della Prosecco Doc Imoco, ma che nei fatti diventa sempre più una delle tante sparring partner con le quali le Pantere si ritrovano a dividere il campo. Tanto che l’ennesimo 0-3 incassato dalla Numia ha finito per accendere qualsiasi tipo di spia sul cruscotto di Milano, con Paola Egonu che continua (suo malgrado) a predicare nel deserto.
- L'ennesima batosta dimostra che il gap è troppo ampio
- Conegliano ha mille risorse, Milano sempre meno
- Egonu, le sirene turche e la voglia di tornare a vincere
L’ennesima batosta dimostra che il gap è troppo ampio
Certo, l’assenza di Alessia Orro in qualche modo ha contribuito a rendere ancor più agevole il compito di Conegliano, con Wolosz che ha fatto la dirimpettaia in regia. Ma la verità è che questa versione del Vero Volley ha poco o nulla a che spartire con il dominio delle gialloblù di Santarelli: con quella ottenuta mercoledì sera al PalaVerde (sold out) fanno 10 vittorie consecutive delle Pantere sulla nuova versione di Milano, quella che dall’autunno del 2023 contempla al suo interno Paola Egonu.
Che come Myriam Sylla starà forse maledicendo la decisione di abbandonare una nave “sicura” (entrambe hanno salutato Conegliano nel 2022) per imbarcarsi in un’avventura prima di certezze come quella in terra lombarda, anche se nessuno si sarebbe mai potuto aspettare un simile gap dalla Prosecco Doc Imoco.
Che intanto, a margine dei festeggiamenti per l’ennesimo trofeo messo in bacheca (cioè la Coppa Italia, 17esima competizione consecutiva vinta in ambito nazionale), hanno trovato il modo anche per confermare la presenza a roster di Gabi anche per la stagione 2025-26, con la brasiliana rimasta letteralmente stregata dall’alta professionalità che ha trovato in terra veneta (da quando c’è lei, le Pantere non hanno ancora perso una partita: con quella di ieri fanno 37 vittorie di fila).
Conegliano ha mille risorse, Milano sempre meno
Egonu oggi è una giocatrice che sa di valere tanto, ma al tempo stesso di non poter competere con le sue ex compagne. Che hanno risorse in quantità industriale, tanto da permettersi di tenere a sedere Zhu per tutta la partita e di utilizzare Fahr solo per qualche scambio.
Poco male: al centro c’è Marina Lubian che se vuole sa come non far rimpiangere l’assenza della compagna, tanto da prendersi la palma di MVP della partita con 14 punti (90% in attacco, due ace e tre muri: può bastare?).
Paoletta sta cercando di tenere in piedi la baracca, ma è la prima a sapere che le possibilità di strappare anche solo un set a Conegliano è impresa spesso fuori portata, come dimostrato dalle due sfide andate in scena negli ultimi 4 giorni. Tanto da chiedersi se vale la pena continuare a insistere, col rischio di schiantarsi sempre contro lo stesso muro gialloblù, o se cominciare a battere altre strade. Anche perché di club interessati a Egonu fuori dall’Italia ce n’è più d’uno.
Egonu, le sirene turche e la voglia di tornare a vincere
Quando a novembre venne fuori la notizia di un possibile ritorno di Paola al VakifBank, le smentite di rito arrivarono un po’ a rilento, lasciando intendere che qualcosa sotto traccia stava covando. Un po’ però il decorso post operazione alle fosse nasali, e un po’ la sensazione che mandare a monte tutto il progetto Vero Volley dopo solo un mese di stagione avrebbe finito col creare più caos che benefici, finirono per affossare (quasi) sul nascere la trattativa.
Quasi 4 mesi più tardi, però, lo scenario è nuovamente cambiato: alla Numia restano due obiettivi a portata di mano, cioè la Champions League (con l’incubo di doversela vedere di nuovo con Conegliano già in semifinale, come avvenuto nel Mondiale per Club di dicembre) e i play-off scudetto, dove intanto il rischio è di dover partire da testa di serie numero 3 dopo il controsorpasso di Scandicci (la volata per il secondo posto la deciderà lo scontro diretto che la Milano giocherà in casa il prossimo 26 febbraio).
La stagione del Vero Volley non ha preso la piega sperata, con Stefano Lavarini già in forte discussione almeno per la prossima stagione Insomma, l’incubo Conegliano è sempre ricorrente: quanto resisterà Egonu a fare da “spettatrice” alle premiazioni altrui?