Nulla mancava perché si celebrasse, dopo la notte elettorale, la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, rappresentante dell’altra America ormai ostile e diffidente rispetto alle politiche democratiche con un linguaggio spesso ai limiti dell’iperbole.
Il suo mandato ha decretato la sconfitta di Kamala Harris, accolto e integrato in comizi, discorsi e confronti figure del mondo digitale e dell’imprenditoria come Elon Musk (il quale ha personalmente provveduto a cambiare l’icona del like per celebrare la vittoria), esponenti dello showbiz come Kanye West e ovviamente una parte del mondo dello sport che, per quanto limitata si è espressa. Endorsement non di poco conto, quest’ultimo.
- Elezioni USa, vince Trump con Melania e Ivanka al suo fianco
- Le reazioni da parte del mondo dello sport
- Gli sportivi pro Trump
Elezioni USa, vince Trump con Melania e Ivanka al suo fianco
Per la sua riconferma, è apparsa sua moglie Melania di nuovo al suo fianco, in un tailleur grigio già iconico e studiato nell’ambito di una strategia di comunicazione totale e con gli altri fratelli e sorelle anche Ivanka Trump, la più amata tra i figli del nuovo presidente ma estremamente defilata in questa campagna elettorale. Ha ascoltato e applaudito le prime dichiarazioni del padre, mantenendosi ai margini.
Al momento, Trump è in vantaggio: non solo nel conteggio dei grandi elettori assegnati dagli Stati per i quali lo spoglio è già concluso, ma anche in tutti gli Stati che, alla vigilia, erano dati in bilico. Sin dall’inizio dello scrutinio è apparso abbastanza evidente che stesse ottenendo risultati positivi negli Stati del sud, a partire dalla North Carolina, il primo stato chiave del quale i media hanno dichiarato il vincitore.
Melania con Donald Trump e alle spalle loro figlio, al voto anche lui
Il candidato repubblicano, esponente di una destra inedita, ancora oggetto di analisi e studio da parte degli esperti, ha vinto anche in Pennsylvania e Georgia ed è al momento in vantaggio anche negli altri quattro stati chiave: Michigan, Wisconsin, Arizona e Nevada. Osservando la mappa del Washington Post è difficile trovare contee in cui Trump non abbia migliorato il proprio risultato rispetto al 2020. Trump, insomma, si è addirittura migliorato i propri numeri soprattutto nelle aree rurali, dove già era molto forte rispetto a Harris subentrata a un Joe Biden troppo provato e in dificoltà evidente, circa due mesi fa.
Gli exit poll hanno anche confermato alcuni punti deboli della candidatura di Kamala Harris e dei democratici, riscontrati anche nello scrutinio. Uno su tutti, la relativa debolezza fra i latinoamericani. Fra di loro, Harris ha preso il 53%, poco se paragonato al 65% di Biden nel 2020.
A Miami-Dade, la contea di Miami, questo calo si è visto con particolare nettezza. Nel 2020 la vittoria di “soli” 7 punti di Biden fu considerata una forte delusione dai Dem, Kamala Harris ha perso con oltre 10 punti di margine. La candidata Dem ha perso anche 5 punti fra i giovani e 3 fra le donne rispetto al risultato di Biden del 2020.
Le reazioni da parte del mondo dello sport
A mano a mano che si fa certezza, l’elezione di Trump sta suscitando reazioni tra le più disparate e divergenti. Il mondo dello sport a stelle e strisce si era espresso prima della notte fatidica per sostenere Kamala o Trump, in un dualismo totale.
Harris, candidata democratica, ha certamente goduto di un supporto evidente per i temi che più ha rappresentato e interpretato, oltre al programma: LeBron James, Steph Curry, Steve Kerr e Gregg Popovich hanno fatto il loro endorsement. Oprah Winfrey, autentica icona, con il suo intervento ha fatto saltare i sondaggi ma da sola pare non si riuscita a convincere gli indecisi a votare Kamala.
Oprah sul palco con Kamala Harris
LeBron sui social s’è esposto per ribadire quei valori, quelle istanze che da sempre ha deciso di abbracciare e fae propri: “Di cosa stiamo parlando qui? Quando penso ai miei figli, alla mia famiglia e a come cresceranno, la scelta è chiara. Vota per Kamala Harris!”.
Per non parlare dell’elogio di Coco Gauff, campionessa di tennis, la quale si è rivolta a Kamala Harris e alle donne americane sottolineando la sua storia personale, la sua personale vicenda ed infine decretando quanto lei sia fonte di ispirazione.
Gli sportivi pro Trump
A gioire, invece, sono stati quegli sportivi che hanno palesato la loro preferenza per Trump, neo eletto, affiancando in talune circostanze il tycoon anche nelle occasioni pubbliche divenute estremamente delicate dopo i due attentati subiti. A sostenere il candidato repubblicano sarebbe stato una figura del calibro di Tom Brady, autentica leggenda del football americano, che non avrebbe assunto posizione pubblica in merito ma alcune persone a lui vicine si sarebbero sbilanciate nel sostenerne la preferenza.
Di tutt’altra discrezione Hulk Hogan, autore dell’endorsement più spettacolarizzato. Uno show degno di quanto visto negli anni Ottanta e nel suo show. Al Madison Square Garden, a fine campagna Hogan ha detto: “Questa è la casa di Donald fratelli”. “Sapete una cosa? Non vedo nessun puzzolente nazista qui dentro. Non vedo nessun puzzolente terrorista qui dentro. L’unica cosa che vedo qui dentro è un gruppo di uomini e donne che lavorano sodo e che sono veri americani”, ha urlato al microfono l’ex wrestler in puro stile WWE che prima di iniziare a parlare ha strappato la maglietta nel delirio generale.
Hulk Hogan a New York per sostenere Trump
Anche Mike Tyson, in procinto di tornare sul ring, ha confermato, dopo il loro tormentato rapporto, di aver votato per l’imprenditore e così anche un altro protagonista dello sport come Travis Kelce, assicurano fonti vicine al campione, avrebbe votato Trump nonostante una superstar planetaria come la sua compagna, Taylor Swift abbia appoggiato Kamala Harris e preso posizone sui social sulla vicenda “gattare”.
Danica Patrick, altra leggenda vivente stavolta delle corse automobilistiche, a 42 anni ha deciso di scendere in campo attivamente. Lo ha fatto di recente alla cena autunnale dei repubblicani della contea di Hamilton: “Penso che Trump abbia fatto un ottimo lavoro nel farci sapere che esistono anche le fake news. La persona che gestisce questo Paese dovrebbe in ultima analisi gestirlo come un’azienda. Non riesco proprio a pensare a un uomo d’affari migliore di Donald Trump”. Forse una delle chiavi è proprio questa, ancora una volta.