Dalla paura al sollievo. Quelle di ieri pomeriggio non sono state ore semplici per gli appassionati di calcio, sconvolti dal problema cardiaco occorso a Christian Eriksen in Danimarca-Finlandia: a pochi minuti dal termine del primo tempo, sul risultato di 0-0, il centrocampista dell’Inter è collassato a terra all’improvviso subito dopo una rimessa laterale battuta da un compagno.
Immediato l’intervento del capitano danese Kjaer che, con estrema freddezza, lo ha posizionato di lato e ha impedito che si soffocasse con la sua stessa lingua: ammirevole anche lo schermo dei giocatori danesi a protezione della privacy di Eriksen durante i soccorsi, a dimostrazione dell’affiatamento totale del gruppo.
L’ex Tottenham è stato poi trasportato in ospedale a Copenaghen, dove ha passato la notte in condizioni stabili e in stato di coscienza. Intervenuto in conferenza stampa, il direttore sportivo della DBU, Peter Møller, si è detto ottimista alla luce delle notizie provenienti dalla struttura medica. “Sta andando bene date le circostanze. Vogliamo andare avanti e continuare questo torneo. I giocatori che ne hanno avuto bisogno hanno avuto il permesso di stare con i loro cari. Continuare a giocare probabilmente non è stata la decisione più giusta. Dico un grosso grazie al team degli psicologi che ci ha permesso di affrontare con forza queste ore difficili.”.
Presente in sala conferenza anche il ct Kasper Hjulmand, ancora visibilmente commosso e provato da questa situazione non semplice da gestire a livello emozionale. “La reazione del nostro gruppo è un monumento a tutto il meglio della Danimarca. Eriksen è davvero un grandissimo giocatore. Quando abbiamo ricevuto il messaggio che stava bene, avevamo la possibilità di scegliere tra la disputa del match in serata o alle 12 di oggi: ho pensato ad un modo diverso di agire, onestamente credo che non saremmo dovuti tornare di nuovo in campo. Tuttavia abbiamo dovuto scegliere in base a quelle che erano le opzioni proposte dall’UEFA”.
Nonostante l’evidente shock, la Danimarca tornerà ad allenarsi lunedì per preparare la sfida col Belgio. “La reazione dei giocatori in queste ore e nei prossimi giorni è qualcosa di individuale. Stiamo cercando di riconquistare un po’ di normalità, pertanto domani ci sarà l’allenamento. Se qualcuno però non si sentirà pronto, allora sarà libero di non partecipare alla seduta. La prima cosa che Christian ha chiesto ai compagni è stata ‘come state?’: è tipico di lui pensare agli altri e poi a se stesso. La sua espressione e i suoi occhi hanno toccato profondamente i suoi compagni, non è qualcosa che si dimentica facilmente”.
Infine parola al medico della nazionale danese, Morten Boesen. “I test preliminari di Eriksen hanno dato buoni risultati, ma dovrà fare ulteriori esami. Nessuno di noi sa cos’è successo. Praticamente se n’era andato, l’abbiamo riportato in vita con quel massaggio cardiaco. Siamo stati molto vicini a perderlo. Il fatto che tutto ciò sia successo durante una gara degli Europei con i medici a bordocampo è stato un fattore decisivo”.