L’Italia torna in campo e, dopo la parentesi romana dell’Olimpico, lo fa nel suggestivo impianto di Wembley per sfidare l’Austria agli ottavi di finale di Euro 2020: primo appuntamento da dentro o fuori per gli azzurri, reduci da un girone superato in scioltezza col primo posto a punteggio pieno e senza alcun goal subìto.
Gli austriaci ci rievocano le ‘notti magiche’ di Italia ’90, quando la squadra guidata da Azeglio Vicini chiuse al terzo posto: allora il primo match del girone finì 1-0, risultato che andrebbe benissimo stasera per evitare la tensione dei tempi supplementari ed, eventualmente, dei calci di rigore.
Proprio quei rigori che, nel corso degli anni, sono stati sinonimi di gioie e dolori: l’ultimo precedente riguarda proprio la partecipazione agli Europei in Francia di cinque anni fa, con la lotteria finale che non sorrise alla squadra di Antonio Conte contro la Germania ai quarti di finale.
Secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Mancini ha scelto quelli che dovrebbero essere i cinque rigoristi qualora i tiri dagli undici metri fossero necessari per decretare il vincitore: Jorginho, Immobile, Acerbi, Berardi e Bonucci.
Tra i ‘più abituati’ a presentarsi dal dischetto vi sono il regista del Chelsea e l’attaccante della Lazio, mentre nel caso dei due difensori ci troviamo di fronte ad una grossa dimostrazione di fiducia da parte del commissario tecnico in virtù dell’esclusione da questa lista di Insigne.
Il capitano del Napoli sarebbe la prima (o una delle prime) arma da giocarsi in uno scenario ad oltranza, quando un errore o una realizzazione potrebbe fare tutta la differenza del mondo nel computo del risultato finale.
Per quanto riguarda Bonucci, invece, il suo score di rigorista è limitato alla sola Nazionale: nessun penalty calciato alla Juventus, tre con l’Italia di cui due nella già citata sfida alla Germania. Il bilancio non è positivo: una rete e due errori. La speranza è che possa presto ristabilirsi l’equilibrio.