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Eurolega, ecco la vera "Milano da bere": Real schiantato, Mannion ne firma 11 al debutto

Grande prestazione di squadra dell'Olimpia, che regola gli ex campioni d'Europa e si rilancia dopo una avvio di stagione appannato. Debutto positivo per Nico Mannion.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È la settimana perfetta sull’asse Milano-Madrid: il Milan di Paulo Fonseca ha aperto la via, l’Olimpia di Ettore Messina ha deciso di seguirla e percorrerla senza voltarsi indietro. E così facendo ha riacceso di colpo l’entusiasmo del popolo meneghino, che quasi non ha creduto ai suoi occhi nell’assistere alla prova (finalmente) perfetta dell’EA7 Exchange al cospetto dei finalisti dell’ultima Eurolega, nonché vincitori dell’edizione 2023.

Upset clamoroso e nuova linfa vitale nel cammino continentale, peraltro arrivato a pochi giorni dalla clamorosa ripassata in LBA contro Trento. È la riprova di quanto detto a suo tempo dal POBO di Milano: “Siamo una squadra schizofrenica. Stasera, però, nel senso bellissimo della parola (se mai possa esserci un senso “positivo”).

Entra Mannion, cambia la musica: una Milano… Real

L’Olimpia s’è presa una vittoria pesante, la terza da inizio stagione in campo europeo: l’85-76 finale è fin troppo benevolo nei confronti di un Real che a inizio del quarto periodo era scivolato anche sopra le 20 lunghezze di distanza. E questo perché la formula utilizzata da Messina ha funzionato alla perfezione sin dalle primissime battute di gioco: grande agonismo sotto canestro, difesa su tutti i lati e opportunità interessanti anche in attacco per colpire.

La svolta, manco a dirlo, cade a 2’ dalla fine del primo quarto quando scocca l’ora del debutto di Nico Mannion: arriva un parziale di 10-2 grazie alle triple di Causeur e Brooks e ai canestro dello stesso Causeur e di Nico, che chiude sul 24-16 un primo periodo nel quale l’Olimpia ha ritrovato la sua essenza più profonda.

E anche se il Real trova il modo per rifarsi sotto in avvio di secondo quarto, la sensazione è che Milano sia finalmente padrona del proprio destino, fatto più unico che raro in questa (sin qui) tribolatissima stagione tanto in Europa, quanto in Italia. All’intervallo lungo il 47-40 certifica che la serata è grandi firme. E ancora non s’è acceso neppure Mirotic.

Mirotic “solo” dalla lunetta, Dimitrijevic è… un altro

In realtà il montenegrino non vive la sua notte più lucente: chiuderà con 9 punti e un solo canestro dal campo sui 6 tentati, ma dalla lunetta saprà farsi abbondantemente apprezzare (7/7: glaciale è dir poco). Al tentativo di rimonta del Real, Milano risponde con un LeDay armato al punto giusto e soprattutto un Dimitrijevic finalmente tirato a lucido, top scorer di serata con 22 punti realizzati (4/9 dall’arco) e una leadership che sin qui era rimasta nascosta chissà dove.

Decisivo il macedone soprattutto a metà del terzo quarto quando firma un 5-0 di parziale che ricaccia indietro un Real tornato a farsi minaccioso grazie ai canestri di Hezonia e Ibaka. Tavares comincia a raccattare palloni un po’ ovunque, ma LeDay risponde per le rime (9 rimbalzi per il madrileno, 8 per il biancorosso) e alla penultima sirena il distacco resta invariato (62-55).

A quel punto sale in cattedra Mannion, che con 4 assist uno dietro l’altro spedisce a nozze i compagni e soprattutto l’Olimpia in acque placide, avanti ben oltre la doppia cifra di vantaggio. Addirittura con 3’ da giocare il Red Mamba firma la tripla del +21 che fa letteralmente venire giù tutta Assago. Il finale è una passerella, con il tributo del popolo di Milano per Sergio Rodriguez in quella che l’Olimpia ha ribattezzato la “Chacho Night”, la serata celebrativa del grande ex della gara, ritiratosi al termine della passata stagione.

Milano ha nuova linfa. E il futuro fa meno paura

Anche lui alla fine non ha potuto che applaudire la splendida prova corale di Milano, col debutto di Mannion che ha dato subito la scossa di cui l’EA7 aveva tanto bisogno. La strada resta lunga e pure impervia, ma almeno è arrivato un segnale forte e chiaro: l’Olimpia rimette nel mirino la zona play-in (3 vittorie e 5 ko.) e fa un pieno di ottimismo alla vigilia di un’altra settimana nella quale scenderà in campo due volte, la prima martedì a Berlino, la seconda venerdì 15 a Belgrado contro il Partizan. Già, ma con un Mannion in più nel motore. E un Dimitrijevic ritrovato. Solo buone nuove per coach Messina.

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