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Eurolega, la Virtus parte male e lo Zalgiris di Trinchieri non perdona. Mercato: Jefferson solo se parte Tucker?

Bologna è costretta a inseguire dall'inizio alla fine in casa dello Zalgiris di Trinchieri, che vince soffrendo un po' nel finale. Con Clyburn ko, si pensa a Jefferson.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si ferma ancora una volta contro Andrea Trinchieri la rincorsa europea di Bologna, che a Kaunas si ritrova costretta a inseguire per tutti i 40’ e si illude soltanto di poterla riaprire, andando vicina a tornare a contatto a metà del quarto periodo. Lo Zalgiris però ha la scorza dura, e pure la forza per allungare di nuovo nelle battute finali: la Segafredo cede 77-68 e apre con una sconfitta la settimana del doppio impegno di Eurolega, che la vedrà scendere in campo in Baviera venerdì sera in un’altra sfida dall’alto coefficiente di difficoltà.

Avvio da dimenticare e Kaunas non si volta

Contro Trinchieri, le italiane quest’anno hanno dovuto faticare ad ogni latitudine. Anche se Bologna ha provato a dare filo da torcere a una squadra che la china la sta risalendo per davvero, decisa a centrare un piazzamento nella parte sinistra della classifica, quindi utile per presentarsi almeno al play-in che vale la post season. Velleità che ormai non sono più di stanza in casa Virtus, perché la distanza dal decimo posto è troppo ampia per sperare che da qui ad aprile possa accadere qualcosa di sensazionale.

Il rientro di Shengelia da una mano a Ivanovic, che vede allungarsi le rotazioni (Zizic invece c’è, ma non metterà piede in campo per tutti i 40’: appuntamento col Bayern tra 48 ore per il centro croato). Naturalmente però manca Clyburn e a complicare le cose ci si mette un primo scorcio di partita nefasto, con i lituani che scappano velocemente 8-0, per poi addirittura trovare la doppia cifra di vantaggio sul 13-2. Bologna in attacco fatica da matti, la retina la vede solo a gioco fermo e quando Ulanovas dalla lunetta mette i punti del 22-8 si capisce che la situazione è già piuttosto complicata.

Anche perché dall’arco la Segafredo non trova ritmo, a differenza dei padroni di casa che dopo 10’ contano già 6 triple mandate a bersaglio, con Walker che mette la settimane e l’ottava in avvio di secondo quarto (31-13 dopo 11’) prima della soluzione liberatoria di Morgan, che almeno prova a rimettere in carreggiata i compagni.

Akele-Diouf, la strana coppia funziona (ma non basta)

La partita di Bologna comincia sostanzialmente a metà serata, con Cordinier che diventa l’unica reale minaccia per l’attenta (e compatta) difesa dello Zalgiris. Almeno però dall’intervallo lungo riemerge una versione un po’ più combattiva delle Vu nere, che limitano il distacco intorno alla doppia cifra (funziona l’inedita combo Akele-Diouf contro la zona di Trinchieri), grazie anche a Shengelia che lentamente comincia a riemergere dal letargo dopo le ultime settimane passate in infermeria.

In realtà però i lituani mantengono sempre la barra dritta e tremano soltanto a nel quarto quarto, con Morgan (tripla) e Grazulis che infilano un 5-0 in apertura di periodo che obbliga Trinchieri a fermare l’incontro (61-56). Lo farà nuovamente a 5’ dalla fine, con Bologna pericolosamente salita a -4. Si contano però tanti errori da una parte e dall’altra, con forzature e soluzioni estemporanee che non portano dividendi.

Alla Virtus ancora mancano i canestri da fuori (4/23 a fine partita contro il 15/35 dello Zalgiris) e nel finale anche un po’ di energie: Cordinier sbaglia due opportunità per andare sotto il possesso pieno di svantaggio e quando Francisco trova i punti per spedire Kaunas nuovamente a +8 si capisce che non c’è più niente da fare, con i viaggi in lunetta utili per ampliare la forbice e anestetizzare gli ultimi tentativi bolognesi.

Solo Pajola e Morgan a segno da tre. Arriva Jefferson?

Alla fine è proprio il dato delle conclusioni dall’arco a condannare Bologna, con i soli Pajola (ma 2/8) e Morgan (2/5) capaci di segnare dai 6,75. Serata no per Belinelli, mentre non bastano i 18 di Cordinier. A Monaco di Baviera, venerdì, servirà ricompattarsi e provare a migliorare le percentuali per provare a giocarsi le ultimissime chance di mettere ancora a fuoco un posto al play-in, visto che l’ultimo è attualmente occupato proprio dal Bayern.

Prima però ci sarebbe da risolvere anche la questione legata al sostituto di Clyburn: Damien Jefferson rimane la prima opzione, ma subordinata alla partenza di Rayjon Tucker. Ma bisognerà riflettere su tanti aspetti: con l’Eurolega ormai bella che andata, davvero un altro straniero è quello che serve per tentare la scalata in Italia?

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