La Virtus si regala una favola in perfetto stile natalizio: batte nel finale il Barcellona e si prende con merito la quarta vittoria in campo continentale, chiudendo la prima metà di stagione con un sorriso che profuma di speranza. Non riesce invece a fare altrettanto l’Olimpia, che cede a sua volta in volata contro il Bayern e incappa nell’ottava sconfitta al giro di boa, la seconda dopo quella piuttosto netta incassa col Panathinaikos.
- Virtus, grande gestione del finale: una vittoria che vale
- Manca Shengelia? Ci pensa Cordinier (più Zizic)
- Milano, che peccato: il Bayern vince in volata
Virtus, grande gestione del finale: una vittoria che vale
Dusko Ivanovic la sapeva lunga: da cuore Baskonia, battere il Barcellona per lui non è una cosa così inusuale. Tanto da decidere di regalare al popolo virtussino una vittoria buona per rendere il Natale un po’ più dolce: 86-81 il finale contro i catalani, battuti in volata dopo una sfida punti a punto nella quale i palloni più pesanti hanno sorriso tutti a Pajola e compagni (orfani peraltro di Shengelia).
Che magari la post season la vedranno col binocolo, ma che intanto si sono presi uno scalpo importante, buoni per il morale e forse anche per ridare un senso alla stagione europea.
Manca Shengelia? Ci pensa Cordinier (più Zizic)
Se bisogna cercare un eroe di serata, Isaia Cordinier è il profilo perfetto: 24 punti per il francese, a tratti un rebus troppo complesso per la difesa catalana, che su di lui ha fatto una fatica da matti a chiudere spazi e visuali di tiro.
Ma l’altra nota lieta risponde al nome di Ante Zizic, sempre più fattore (specie in Eurolega) della stagione di Bologna: doppia doppia da 12 punti e 11 rimbalzi, con una presenza sotto canestro che inibisce le bocche da fuoco blaugrana. Con Parker che sconfina a quota 21 e l’ex Punter che “si ferma” a 17, ma entrambi nel finale si fanno assenti non giustificati.
La Virtus dimostra di saper compiere imprese solo apparentemente off limits: se tante volte i finali si sono rivelati indigesti, stavolta il copione è stato capovolto. Tardi per rientrare in corsa per un posto al play-in? Forse, ma intanto un segnale è arrivato.
Milano, che peccato: il Bayern vince in volata
Milano un posto nella parte sinistra della classifica per ora se l’è garantito, ma certo la sconfitta con il Bayern rende un pelino più amare le cose. Perché è uno stop che arriva davvero sul filo di lana, con il libero di Weiler-Babb che mette i bavaresi avanti di un’incollatura lasciando l’ultimo possesso all’EA7, che pure non trova il canestro della vittoria sull’ultima preghiera di Shavon Shields (il ferro respinge).
L’Olimpia aveva approcciato maluccio alla partita, quasi rinverdendo i fasti non certo tanto rimpianti di inizio stagione (scivola anche -18 a ridosso della prima sirena). Poi nel secondo quarto la netta risalita, griffata soprattutto Causeur e Dimitrijevic, e un match totalmente riaperto, con il Bayern che quando prova a scappare viene nuovamente ricondotto a più miti consigli.
La sensazione all’Unipol Forum è che alla fine i conti torneranno anche stavolta, ma le buone abitudini vengono spazzate via nel convulso finale, con Milano che va sopra di 5, poi nuovamente sotto di due, quindi disposta a dare battaglia su ogni palla. Alla fine un fallo a rimbalzo offensivo regala a Weiler-Babb l’1/2 che vale la vittoria. Non bastano i 18 di Mirotic, con Messina che mastica amaro e il pubblico di casa che pure applaude la squadra. Che adesso un’anima ce l’ha, e che di questo passo alla post season potrà arrivarci per davvero.