Ad Abu Dhabi si chiude la stagione di Formula uno. I due verdetti principali sono già stati decretati: Verstappen e Red Bull sono campioni del mondo. La Ferrari però vuole regalare nell’ultimo appuntamento il secondo posto a Leclerc, al momento dietro a Verstappen a pari merito con Perez. Sono stati giorni caldi per il Cavallino, dopo le voci di addio del team principal Binotto.
Addio Binotto, la nota della Ferrari
Con una nota però la Ferrari ha voluto smentire quanto riportato dagli organi di informazione sportiva: “In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del team principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento“.
Ferrari, Leclerc dice la sua su Binotto
In conferenza stampa, Leclerc ha voluto dire la sua in merito al possibile addio di Binotto: “Ci sono sempre voci che circondano la Ferrari, noi dobbiamo solo concentraci sul lavoro. Credo che la gente tenda a dimenticare da dove arriviamo, ma noi dobbiamo solo guardare al lavoro e non badare alle voci. Quanto alle prestazioni, veniamo da alti e bassi. Dopo due anni difficili, speriamo di chiudere per tornare a lottare per la vittoria. Anche se pensiamo al campionato 2023. La stabilità ha dato i suoi frutti, stiamo migliorando e cresceremo ancora”.
Al momento, Leclerc è solo concentrato sulla gara di Abu Dhabi: “Spero di chiudere bene. Abbiamo avuto alti e bassi nelle ultime gare, ma in Brasile la gara è stata buona, ma l’incidente mi ha costretto alla rimonta. Il passo c’era quindi spero di poter lottare per le prime posizioni. Sono in lotta per il secondo posto e dopo due anni complicati sarebbe buono arrivare secondi. Ovviamente spero di lottare per il titolo mondiale. C’è un altro passo da fare ma stiamo lavorando per questo e sono sicuro che riusciremo a farlo”.
Leclerc omaggia Vettel
Infine, Leclerc ha speso belle parole per l’ex compagno Vettel, che ad Abu Dhabi correrà la sua ultima gara in carriera: “Ci mandiamo ancora messaggi. Mancherà a tutti nel paddock, perché è una persona davvero gentile per essere un pilota di F1. È sicuramente il più grande lavoratore nel paddock. Quando sono passato dalla F2 all’Alfa Romeo prima e alla Ferrari poi, quando arrivavo in squadra era già in piedi da un’ora e mezza. Ho preso da lui, perché adesso arrivo presto e esco tardi dalla Scuderia. All’inizio c’erano piccoli dettagli di cui non mi occupavo: lui sì e quelli facevano la differenza. Averlo accanto mi ha aiutato molto, è stato un maestro valido”.