Lewis Hamilton è ormai diventato una figura iconica in F1, tanto da venire paragonato dal Team Principal Toto Wolff niente meno che alla leggenda tedesca Michael Schumacher, vincitore di sette titoli Mondiali proprio come il Re Nero.
Anche Russell celebra il proprio compagno di scuderia, sottolineando come la sua permanenza nel Circus di Hamilton gli abbia “salvato” la carriera.
Russell su Hamilton: “Mi ha salvato la carriera in F1”
Prima stagione molto positiva per George Russell in Mercedes, nonostante la casa di Brackley abbia sbagliato il progetto della W13 per la prima volta dopo otto anni.
Russell ha chiuso il campionato piloti con 275 punti, arrivando addirittura davanti a Sir Lewis. Proprio il fatto di essersi classificato prima di Hamilton, sottolinea Russell, ha certificato la bontà delle sue prestazioni e del suo talento. Lo stesso George ha parlato proprio così a GPFans, riportato da OA Sport:
“Devo ringraziare Hamilton perché se non fosse stato il mio compagno di squadra quest’anno, la gente avrebbe avuto un’opinione diversa su di me. Scherzo con lui dicendo che probabilmente mi ha salvato la carriera rimanendo in F1 quest’anno, perché se si fosse ritirato dopo Abu Dhabi 2021 e io avessi avuto la stessa identica annata nel 2022, sono sicuro che la percezione delle mie prestazioni sarebbe stata drasticamente diversa”.
Hamilton ormai nella leggenda, Wolff: “Come Michael Schumacher”
Non è stata di certo una stagione facile per Hamilton. Anzi, per la prima volta nella sua carriera ha chiuso un campionato senza vincere nemmeno un GP.
Tuttavia, ha sottolineato il Team Principal della Mercedes Toto Wolff, Lewis è stato grande specialmente dal punto di vista umano, nella cura dei dettagli e nel compattare la squadra nel momento di maggiore difficoltà. Questo modo di porsi, nelle avversità, ha ricordato a Wolff il modo di fare del Kaiser, che nella parte finale di carriera ha guidato proprio la prima Mercedes tornata nel Circus.
Queste le parole di Toto al podcast dedicato alla F1 Beyond the Grid, e riportate da f1grandprix.com:
“Per lui è stato complicato dato che gli è stato fornito un mezzo che non aveva la possibilità di vincere e per di più, i piloti avevano una macchina imprevedibile e poco stabile. Non proprio ciò con la quale puoi lavorare e migliorare. Ma come personalità, il modo in cui ha terminato la stagione è davvero incredibile. Ci sono stati momenti nei quali il team si è sentito giù a causa della mancata prestazione. Ha unito le persone e le ha motivate, questo delinea la gestione e la personalità che non avevo mai visto prima con uno sportivo a livello professionale. Certamente c’è il suo coinvolgimento nello sviluppo della vettura e la sua presenza in fabbrica, ma credo che durante i weekend di gara sia diventato una figura fondamentale, magari un po’ come lo era Michael ai tempi. O anche basti pensare a Tom Brady nei team di football, non sei più solo un giocatore o solo un pilota ma emotivamente sei parte della squadra. Lui lo è sicuramente. Hamilton è con noi da 10 anni, è un pezzo della squadra”.