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F1, Ferrari flop preoccupante in Canada: campanello d'allarme per la rossa, perchè Leclerc e Sainz sono naufragati

Nel day after la debacle in Canada è un giorno di riflessione intorno alla Ferrari che in due settimane è passata dalla gioia di Monaco al flop di Montreal senza una spiegazione apparente

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Un incubo dal quale ancora non ci si risveglia. Eppure la botta è stata forte, fortissima. Un doppio zero, roba che non si vedeva da tempo, da due anni, a Maranello. Il Gran Premio del Canada è stato un calvario per Charles Leclerc e Carlos Sainz. Come nelle più buie aspettative. Anzi, nessuno aveva messo in preventivo una corsa così deludente da parte delle rosse. Che due settimane prima avevano maramaldeggiato per le stradine di Monaco.

Ferrari dall’altare alla polvere, dalle stelle alle stalle. Ma la cosa che più preoccupa è che, almeno a parole dopo la gara, nessuno, dai piloti a Vasseur, è riuscito a dare una spiegazione convincente di cosa realmente non abbia funzionato sulle due SF-24 tanto da farle lottare a fatica con Williams, Sauber, Haas incapaci anche solo di tenere il ritmo di quelli davanti che andavano a vincere, i soliti Verstappen, McLaren con l’aggiunta della ritrovata Mercedes che ora spaventa così come il futuro che appare meno roseo, anzi meno rosso…

GP Canada disastroso per le Ferrari: dai proclami al flop

L’ultima volta a Baku 2022. Sono passati due anni dall’ultimo doppio ritiro per la Ferrari. Gran Premio del Canada come doccia fredda per il Cavallino Rampante. Di pioggia ne abbiamo vista tanto nel week end di Montreal ma per la Ferrari è stato più che altro un temporale, un fulmine a ciel sereno.

Non se l’aspettava nessuno, nè i piloti, nè i la squadra, figurarsi i tifosi. I proclami dopo Monaco si sono trasformati in una rapida Waterloo. E dire che sia Sainz e Leclerc si erano detti soddisfatti anche dopo i pochi giri messi insieme nel venerdì piovoso di Montreal. Poi il sabato è arrivata la prima doccia fredda, gelata. Un campanello d’allarme nelle fp3, la prima doppia debacle nelle qualifiche.

La gara non ne parliamo. La Ferrari non andava, con la pioggia, col bagnato, con la pista che si asciugava, con l’asciutto, con il sole. Un paracarro, come la definì Prost nel 1991 salvo essere defenestrato a fine stagione per lesa maestà. Che ha iniziato male e finito peggio, un doppio zero, al momento con poche spiegazioni e poche scuse.

Ferrari, le ragioni della debacle canadese: sempre le gomme?

La rincorsa mondiale è finita ancor prima di cominciare. Naufragata sotto la pioggia di Montreal e dei problemi al momento inspiegabili che hanno bloccato, fermato, ritirato le due rosse. Leclerc andava con 80 cavalli circa in meno. Ha provato tutto e il contrario di tutto prima di ammainare la vela, di issare bandiera bianca. Sainz che quegli 80 cavalli ce li aveva finché Charles è rimasto a pieni giri andava ancora più piano del monegasco.

Nasce da qui l’inspiegabilità della controprestazione delle Ferrari. Perché Sainz andava più lento di Leclerc pur avendo la power unit a regime a differenza del monegasco? Segno di una SF-24 lenta. Al netto dei problemi della power unit. Qualcuno ha parlato di finestra per mandare in temperatura le gomme. Ma sono anni e anni che sentiamo parlare sempre di questi problemi di pneumatici che sembra avere solo la Ferrari mentre gli altri, Red Bull con Verstappen, McLaren ora anche Mercedes riescono a essere più lineari e costanti. Come mai?

Fonte: Getty

Mesto ritiro per Sainz in Canada

Ferrari, quale scenario dopo la brutta gara in Canada

Dalla Coppa del Mondo alla Coppa del Nonno il passo è breve. Specie quando si parla della Ferrari. Quindi se due settimane sembrava tutto bello e anche il Mondiale sembrava così vicino, ora per la legge del contrappasso si può essere portati emozionalmente a considerare il futuro nero.

La verità forse sta nel mezzo. Come sopra, la Ferrari già quest’anno ha avuto un paio di gare sottotono, Cina soprattutto, ma aveva sempre portato le monoposto a punti, Si spera, ci si augura che Montreal sia solo una parentesi storta in cui la SF-24 si è mal adattata. Quel che più preoccupa è che il team non sia stato così reattivo nel trovare una soluzione (ma anche una spiegazione, quella si spera a microfoni spenti sia stata trovata).

Dopo la nuova parentesi oltreoceano col Canada la F1 si riprende un’altra settimana di sosta per tornare in Europa e nel Vecchio Continente restarci per la lunga serie di gare che ci accompagnerà fino alla pausa estiva e oltre. La prossima tappa in calendario del Mondiale 2024 prevede il Gran Premio di Spagna. All’orizzonte Barcellona tra due settimane dovrebbe dare delle risposte, si spera positive. La Ferrari vista in Canada è troppo brutta per essere vera.

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