Il disastro del Gran Premio del Belgio e del tredicesimo e quattordicesimo posto raccolti a Spa ĆØ vecchio meno di una settimana, e giĆ la Ferrari deve concentrarsi sul prossimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Un appuntamento non banale, dato che si corre il Gran Premio dāItalia a Monza. Ma gli stessi piloti, in conferenza stampa, inquadrano la situazione e prefigurano un altro fine settimana di colossali problemi.
āSperiamo di poter tornare presto alla normalitĆ , ma sappiamo che questo tipo di piste per la loro natura ci danneggiano ā sono infatti le parole di Sebastian Vettel -. Siamo qui per lottare per noi, ma anche per i tifosi. Cercheremo di fare il massimo, ma al contempo ĆØ difficile crearsi grandi aspettativeā.
I problemi della SF1000 sono chiari nella mente del tedesco: āLa macchina di questāanno si basa su quella dello scorso anno. Abbiamo cercato di fare un passo in avanti, ma fatichiamo a livello di potenza, di aderenza e anche sul telaioā.
Vettel punta perĆ² a lasciare la Ferrari con un ultimo guizzo, come si puĆ² capire dalle sue ulteriori parole: āTutti vorremmo chiudere trovandoci in alto, ma 2-3 gare di acuti non faranno una grande differenza rispetto a tutte le emozioni vissute con questo team. Anche se ora ĆØ dura, dobbiamo cercare di sfruttare al meglio il pacchetto che abbiamoā.
Prova a ragionare in positivo anche Charles Leclerc, che pure in Belgio non aveva nascosto il proprio scoramento: āSpa-Francorchamps ĆØ stata complicata, e a Monza mi aspetto un weekend simile. DopodichĆ©, dal Mugello in poi, dovrebbe andare meglio per noi. Credo nel terzo posto nel campionato costruttoriā.
Il monegasco preferisce quindi mettere sotto la lente dāingrandimento i punti di forza di questa Ferrari: āIl bilanciamento ĆØ buono. Ora stiamo lavorando per risolvere i problemi e per costruire basi solide per il futuroā.
āCi vorrĆ un poā di pazienza, ma sono pronto per aspettare prima di tornare davanti. Ć anche mio compito cercare di rendere il piĆ¹ corto possibile il processo di attesa. Non sarĆ semplice, ma sono prontoā, il suo proclama.