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F1, GP d'Ungheria: l'assurda vicenda del sacchetto di plastica nelle prese d'aria della Ferrari di Sainz

Carlos Sainz avrebbe rivelato la presenza di un oggetto che potrebbe aver peggiorato la situazione in pista della sua monoposto: un GP compromesso dai pit stop e da una busta

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

In una gara per le Ferrari con Saturno contro già per scelte a dir poco discutibili, sarebbe accaduto anche questo. La Rossa dalle strategie fallimentari è riuscita a destare ancora una volta delusione e frustrazione nei tifosi, sbagliando al momento decisivo con Leclerc il quale non è riuscito a nascondere la propria contrarietà via radio con il box.

Non solo: la Scuderia è responsabile anche dei due pit stop troppo lenti con Carlos Sainz, che a fine gara ai media avrebbe riferito di una anomalia assurda, paradossale.

Il sacchetto di plastica nelle prese d’aria

Un sacchetto di plastica, arrivato chissà da dove, sarebbe finito nelle prese d’aria della fiancata destra della F1-75 del pilota spagnolo che ha lottato per il podio fino a pochi giri dalla fine, quando è stato sorpassato da Russell, con questo oggetto rimosso solo alla fine del GP d’Ungheria dalla sua vettura.

La domanda, l’ennesima, su quanto emerso dalle parole del pilota riguarda – a questo punto – se e quanto questo sacchetto abbia penalizzato Sainz rispetto a Russell e agli avversari diretti, nella corsa ai primi tre posti.

Fonte:

La strategia Ferrari, gli errori del muretto

La cosa è passata quasi sotto silenzio, ma per via dell’immane disastro che sul circuito ungherese la Scuderia di Maranello è riuscita a fare sia con Leclerc sia con Sainz, anche se le parole dello spagnolo forse avrebbero meritato più attenzione nell’immediato.

Dalle immagini che circolano da qualche ora sulle agenzie e sui siti specializzati, nelle prese d’aria della sua Ferrari c’era incastrato un sacchetto di plastica arancione che, presumibilmente, è finito lì nella seconda parte di Gran premio, dopo la seconda sosta ai box quando Sainz ha montato le gomme soft, quindi al giro 47 dei 70 previsti.

“Ho appena scoperto, quando sono uscito dall’auto — ha detto il pilota — che c’era un sacchetto di plastica incastrato sulla fiancata della vettura”.

Fonte: ANSA

La difesa incredibile di Binotto nei confronti del team

La Scuderia di Maranello per ora non ha rilasciato alcun commento circa una potenziale riduzione del carico aerodinamico – a causa di questo insolito inconveniente, anche se Sainz ne avrebbe parlato con alcuni giornalisti ipotizzando un danno – possibile, ma non ancora provato – determinato da questo inconveniente.

Insomma, una domenica da dimenticare che dovrà portare a un risultato imminente per questo Mondiale e per superare la tensione che, nonostante le dichiarazioni di Mattia Binotto e i suoi tentativi di arginare le responsabilità del team, sono emerse prepotentemente anche su questa pista.

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