Tempo di processi per la Ferrari. Nei pochi giorni che ci separano dal ritorno in pista, immediato, già questa settimana in Cina, è ancora aperta la discussione sui motivi che hanno portato Hamilton e Leclerc a fare flop in Australia. Tra le varie cause sono finite al centro delle polemiche le comunicazioni radio tra Lewis e il suo ingegnere di pista, alquanto rivedibili. Che hanno messo in discussione lo stesso Riccardo Adami. In difesa del quale è intervenuto Pino Allievi decano dei giornalisti della F1. E intanto tra le varie ipotesi del tracollo di Melbourne si fa strada anche l’ipotesi di un collegamento con un altro caso al centro del contendere nel circus, quello relativo alle ali flessibili, oggetto proprio in queste ore di una nuova normativa restrittiva.
- Caos radio tra Hamilton e Adami
- Hamilton, le parole su Adami e l'intesa con Bonnington
- Pino Allievi difende Riccardo Adami
- Caos ali flessibili, la Ferrari ha già pagato dazio?
Caos radio tra Hamilton e Adami
Sembrava che si fossero conosciuti giovedì direttamente a Melbourne. Eppure hanno avuto oltre un mese per affinare il feeling. La comunicazione in corsa tra Lewis Hamilton e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami è finita sotto la lente d’ingrandimento dentro una più grande analisi dei perchè la Ferrari abbia floppato di brutto nel Gran Premio d’Australia che ha aperto la stagione.
Lewis è partito 8°, ha finito 10° dietro non solo McLaren, Red Bull di Verstappen e Mercedes da lui lasciata, ma anche alle spalle di Williams, Aston Martin e persino la Sauber. Insomma come inizio non c’è bene. Oltre alle carenze della SF-25 che si spera siano solo frutto di una parentesi poco felice è l’intesa con il suo ingegnere di pista ad essere mancata con dei team radio di fuoco.
Hamilton, le parole su Adami e l’intesa con Bonnington
Hamilton ha chiesto più volte ad Adami di restare in silenzio. Poi i due non si sono nemmeno capiti quando era il momento di rientrare ai box per il secondo pit stop con l’inglese che, al pari di Leclerc, è rimasto in pista un giro in più con le gomme da asciutto sulla pista bagnata cosa che lo ha condannato nelle retrovie all’ultima ripartenza dietro la safety car.
Nelle dichiarazioni post gara, a chi gli ha chiesto il perchè di questa scarsa intesa, Hamilton ha cercato di mettere una pezza: “Riccardo ha fatto un ottimo lavoro. Stiamo imparando l’uno dall’altro. L’intesa migliorerà col passare delle gare. In genere non sono uno a cui piace ricevere un sacco di commenti durante la gara. Se ho bisogno, lo chiedo“. E c’è chi sospetta Lewis rimpianga già l’intesa perfetta o quasi che aveva stabilito con Peter Bonnington alla Mercedes tanto da aver fatto di tutto per portarlo con se a Maranello.

Pino Allievi difende Riccardo Adami
Intervenuto nel corso di “Terruzzi Racconta” podcast realizzato dal giornalista omonimo, Pino Allievi decano dei giornalisti della F1, è stato molto duro contro chi critica l’operato di Riccardo Adami: “E’ scandaloso, stiamo parlando di uno dei tecnici più stimati della Formula 1, ha lavorato con Sainz prima e prima ancora con un campione del mondo come Sebastian Vettel che ha lanciato proprio lui in Toro Rosso prima di ritrovarlo alla Ferrari. Ed ora si ritrova messo sotto accusa, dalla stampa britannica e non solo”.
“Adami è un’altra di quelle risorse che se va via poi ce lo ritroviamo altrove a fare le fortune di altri. La Ferrari deve difenderlo” conclude Allievi. Chiaro il riferimento a chi, vedi Andrea Stella è andato via dalla Ferrari diventando il team principal della McLaren, ma anche Aldo Costa il mago della power unit Mercedes e tanti altri.
Caos ali flessibili, la Ferrari ha già pagato dazio?
Ha atteso una sola gara ma alla fine è intervenuta. La FIA è intervenuta annunciando nuovi test per misurare la flessione dell’ala posteriore a partire dal Gran Premio di Cina di questo fine settimana. Nello specifico, il regolamento tecnico subirà una modifica all’articolo 3.15.17. Si concentra sullo slot-gap o separatore tra l’alettone posteriore e il sistema di apertura. Non può superare 0,5 millimetri se applicato a un carico di 750 N sulle estremità alari (vale a dire con la vettura ferma). Una riduzione drastica rispetto ai due millimetri consentiti prima del Gran Premio d’Australia.
Se la speranza di tre quarti di circus è che questa direttiva vada a limitare lo strapotere dimostrato dalle McLaren a Melbourne, nello stesso podcast sia Terruzzi che Allievi hanno lanciato l’ipotesi che la Ferrari sia stata la prima vittima dei sospetti della Federazione: “Ci sono voci di qualche correttivo imposto dalla FIA sulla monoposto, l’ha un po’ detto Leclerc, di essere stati costretti rinunciare a qualcosa a livello di prestazioni”.