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F1, polveriera Ferrari: "Leclerc favorito a danno di Sainz", è bufera. Duro attacco di Marca a Maranello

Duro attacco del quotidiano spagnolo Marca alla Ferrari dopo il Gran Premio di Ungheria, l'accusa è quella di favorire platealmente Leclerc anche danneggiando la gara di Sainz. Vediamo cosa c'è di vero nelle tesi degli spagnoli

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Quando vanno male le cose serve davvero poco a innescare la polemica. La Ferrari di questo periodo non sfugge a questa regola non scritta del mondo dello sport e non solo. Ed ecco che tra la marea di critiche delle ultime ore dopo l’ennesimo flop al Gran Premio di Ungheria, arriva l’affondo duro da parte del giornale Marca che ha attaccato severamente il team di Maranello reo secondo il media spagnolo di favorire sempre Charles Leclerc ai danni di Carlos Sainz, cosa che sarebbe avvenuta puntualmente anche all’Hungaroring e non per la prima volta nella stagione. Cerchiamo di capire meglio e nel dettaglio cosa viene imputato a Vasseur al muretto box rosso.

Ferrari, la scelta tra Sainz e Leclerc al 2° pit stop fa discutere

Riavvolgendo il nastro “rosso” del Gran Premio di Ungheria sulla gara deludente delle due Ferrari va evidenziata una cosa che non è passata inosservata all’occhio attento dei più e a quello ipercritico e patriottico-spagnolo di Marca. Dopo una buona partenza di Leclerc e un grande start di Sainz che scattava 11°, le due Ferrari hanno viaggiato quasi in coppia per una quindicina di giri, il monegasco 5° e lo spagnolo 6°. Quest’ultimo nonostante le gomme soft in partenza non ha mai chiesto, non vi è traccia di team radio, la posizione al compagno con le gomme medie.

Al primo pit stop un problema con una pistola ha rallentato la sosta di Leclerc che ha impiegato 9,4 sec molti più dei suoi rivali e di Sainz rientrando quindi dietro lo spagnolo. Ritmi simili tra i due e anche qui nessuna richiesta di scambiare le posizioni.

Al giro 43 il patatrac Ferrari secondo Marca. Invece di richiamare prima Sainz ai box viene effettuata la sosta di Leclerc che grazie all’undercut nel giro successivo con gomme fresche riesce a stare davanti allo spagnolo al momento della sua di sosta. Da quel momento in poi i due Ferrari hanno subito la rimonta di Russell, Leclerc è stato anche penalizzato di 5″ ma Sainz non è riuscito per soli 7 decimi a stargli davanti al traguardo. Risultato finale: Leclerc 7° e Sainz 8°. Poca roba ma questa è un’altra questione…

Gp Ungheria, Marca attacca la Ferrari: “Leclerc sempre favorito”

Nonostante un Sainz non abbia gettato benzina sul fuoco delle polemiche, diversamente da quanto avvenuto in Austria, in Spagna non sono stati così teneri. Il famoso quotidiano Marca, con un articolo a firma del sempre polemico Marco Canseco ha attaccato duramente la Ferrari con un articolo dal titolo che già la dice tutta: “Perché la Ferrari sta rallentando il suo pilota più veloce?”. Ecco cosa scrive circa la scelta del muretto di Maranello:

Carlos era il più veloce in quel momento, ma al giro 43 hanno chiamato per primo Leclerc, che era a due secondi da Sainz. Il motivo era riparare al danno causato dalla pistola rotta al pit precedente e riparare all’ingiustizia. Il Principe (riferito a Leclerc, ndr), come viene soprannominato in Italia, è allergico alla frustrazione per causa sua o altrui, come si vedeva nell’era Binotto e chi paga è Carlos, che ha uno spirito di squadra incrollabile e le cui lamentele sono da gentiluomo inglese dell’Ottocento.

Secondo il giornalista iberico senza questa scelta che avrebbe privilegiato Leclerc, Sainz sarebbe finito 6° davanti a Russell e Leclerc. Viene anche sottolineato che Sainz dopo le polemiche nate dalle sue lamentele in Austria, si è prima “scusato” a Silverstone e ieri si è guardato bene dal dire nulla a fine gara limitandosi a un gentile: “Suppongo che lo abbiano fatto fermare prima per rimediare alla sua brutta sosta. Non mi interessa se sono settimo o ottavo, ma se la mia macchina va un secondo più veloce”.

Marca contro Ferrari: Leclerc favorito per il rinnovo

Nella sua tesi finale Conseco sostiene che la scelta di favorire Leclerc ha un solo obiettivo che nasconde la paura di Maranello, portare Leclerc al rinnovo per paura di perderlo a fine 2024 quando scadrà il suo contratto con la Ferrari:

Quello che si intuisce, anche se non è confermato, è che non vogliano affatto scontentare Leclerc, che la stampa italiana e il cda Ferrari dalla sua parte, vogliano rinnovargli il contratto come se avesse vinto diversi titoli. Sainz non ha intenzione di fare la guerra da solo. Con questa situazione Carlos sta perdendo alcune posizioni (forse un podio in Austria), ma uno scontro frontale sarebbe imprevedibile. La sua faccia e la sua espressione pensierosa forse parlano più di quello che sta succedendo nella sua testa che delle sue affermazioni.

Fonte: Ansa

Ferrari vs Marca: come stanno le cose, polemica inutile?

Quella di Marca sembra una provocazione decisamente patriottica. La verità come sempre sta nel mezzo. Non appare del tutto vero, come dice l’articolo, che Sainz fosse così nettamente più veloce di Leclerc tanto che nel finale, a parità di gomme non è riuscito mai ad avvicinarlo anzi restandogli a debita distanza, quel poco più di 5 secondi che ha consentito a Leclerc di tenere il 7° posto nonostante la penalizzazione.

Vero è che la scelta della Ferrari fa un po’ specie dal momento che non ci sono colpe particolari di Sainz se una pistola al primo cambio di gomme di Leclerc non ha funzionato facendogli perdere un mucchio di tempo. Ma è pur vero che McLaren ha fatto una scelta simile su Norris e Piastri lanciando l’inglese verso il 2° posto. Quello che appare vero è che il rischio vero è che in tutto questo sprofondo rosso, le beghe o presunte tali tra Leclerc e Sainz, vedi i team radio in Austria e Silverstone, li facciano assomigliare alla figura letteraria dei quattro capponi portati in dote da Renzo all’avvocato Azzeccagarbugli ne I Promessi Sposi.

[…] e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.
(I promessi sposi – capitolo III, Alessandro Manzoni)

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