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F1 Ferrari brusco risveglio: Sainz penalizzato a Miami, McLaren fa paura: a Imola serve la SF-24 versione 2.0

Nella notte italiana Sainz è stato penalizzato di 5" per il contatto con Piastri nel sorpasso finale, diventando 5°, non sembra più F1. Intanto la Ferrari si lecca le ferite e promette battaglia e soprattutto aggiornamenti per Imola

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Ci doveva essere la Ferrari al posto della McLaren. A inizio stagione sarebbe stato così, ora non più. La vittoria, la prima in carriera, di Lando Norris al Gran Premio di Miami pone il Cavallino Rampante davanti alla dura realtà di vedere a rischio il ruolo di seconda forza del Mondiale di F1.

In appena due mesi è cambiato molto e lo scenario per la rossa è un po’ meno confortante rispetto alle prime gare. Come in Cina, Leclerc e Sainz (pure penalizzato nella notte italiana a Miami e finito 5° dietro Perez) sono finiti dietro a una delle McLaren che ha saputo fare un upgrade dal Bahrain ad oggi che forse a Maranello hanno sottovalutato.

Adesso si torna in Europa, direzione Imola. La Ferrari sul Santerno porterà i tanto agognati aggiornamenti aerodinamici che dovrebbero, in teoria, fare compiere un importante upgrade alla SF-24. Decimi che potrebbero essere fondamentali nella lotta per salire sul podio, per sognare addirittura o almeno per essere più competitivi.

F1, Gp Miami: Sainz penalizzato, perde il 4° posto, uno scandalo

Il Gran Premio di Miami ha avuto l’ennesima coda di carte bollate dopo la corsa. Oramai una stucchevole consuetudine di una F1 che non riesce a vivere e concludere in pista anche le emozioni di un ruota a ruota che per forza di cose a quelle velocità non può essere sempre “pulito” al 100%.

Carlos Sainz si vede così declassato dal 4° al 5° posto. Penalizzato di 5″ sull’ordine d’arrivo. La sua colpa? Aver forzato il sorpasso su Oscar Piastri, nel finale di gara, a meno di venti giri dalla fine, per la conquista della quarta posizione. Quando lo spagnolo ha tirato la staccata all’australiano, i due si sono toccati, la McLaren ha avuto la peggio, ala danneggiata che ha costretto Piastri ai box finendo fuori dai punti.

Ai più è sembrato un grande sorpasso quello di Sainz su Piastri. Non l’hanno pensata così, evidentemente i commissari di gara che hanno successivamente, a tarda notte in Italia, deciso di sanzionare lo spagnolo con 5″ e pure un punto sulla patente. Sainz quindi passa dal 4° al 5° posto a vantaggio dell’altra Red Bull di Sergio Perez. Un mezzo scandalo ma tant’è.

Fonte: Ansa

F1, post Miami: Ferrari, la McLaren fa paura

Se è vero che due indizi fanno una prova allora in Ferrari può e deve scattare un piccolo campanello d’allarme. In Cina e a Miami la McLaren di Lando Norris è arrivata puntualmente davanti alle rosse di Leclerc e Sainz. Quella che un mese fa era la seconda forza del Mondiale dietro la Red Bull, capace di approfittare della defaillance di Verstappen in Australia andando facendo doppietta con Sainz-Leclerc, ora è stata scalzata da Lando Norris.

Ferrari bene ma non benissimo sul passo. Migliorata sul giro veloce tanto da riuscire a conquistare una prima fila in entrambe i turni di qualifica, anche quella di Sprint Race. Ma ancora alle prese con i cronici problemi di massima resa con le gomme, che siano soft, medie o dure. Insomma, anche a Miami la McLaren filava di più, era più costante.

Se è vero che Norris ha pescato un j0lly che per un giro non è riuscito a pescare anche Sainz, è altrettanto vero che le Ferrari non si sono mai messe nelle condizioni di essere là davanti, col passo e con la velocità. Con Leclerc sverniciato nei primi giri da Piastri e Sainz quasi sempre “intruppato” dietro qualcuno, Ricciardo nella Sprint, lo stesso Leclerc prima e poi pure lui Piastri dopo la Safety in gara.

Ferrari: c’è un problema alla partenza? Leclerc e Sainz “fermi” allo start

Al netto della frenata da kamikaze di Sergio Perez nella partenza del Gran Premio di Miami costata a Carlos Sainz un paio di posizioni, le due gare della Florida, compresa la Sprint, hanno evidenziato un piccolo problema allo start della rossa. In entrambe le occasioni gli spunti di Leclerc e Sainz non sono stati irreprensibili.

In nessuna delle due occasioni si è riusciti a impensierire Verstappen scattato sempre meglio dalla pole, ma è sembrato che lo stacco frizione della SF-24 sia leggermente più lento degli altri nonostante le perdite siano state limitate visto che Leclerc ha comunque chiuso 2° la Sprint e sia riuscito a girare 2° pure in gara salvo poi essere passato da Piastri.

Maluccio invece Sainz che lui sì ha patito il lungo in frenata di Perez ma allo stesso tempo non era scattato un granchè, prerogativa negativa per ora delle rosse da inizio stagione. Probabilmente anche qui riconducibile alla temperatura degli pneumatici.

Fonte: Imago

F1, a Imola la Ferrari con una SF-24 versione 2.0, serve come il pane

Dopo ben sei prove in giro per il mondo la F1 arriva finalmente nel Vecchio Continente. Dopo Bahrain, Arabia, Australia, le due gare orientali in Giappone e Cina, e la prima americana a Miami, la prossima tappa che toccherà il circus sarà l’Europa e per la precisione l’Italia. Nel week end tra il 17 e il 19 maggio sul mitico e storico circuito Enzo e Dino Ferrari al Santerno si corre il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Imola torna in calendario, o meglio torna a disputarsi dopo il forfait dello scorso anno a causa dell’emergenza maltempo che colpì la zona pochi giorni prima della gara.

La Ferrari in questa gara porterà un nuovo pacchetto aerodinamico di aggiornamenti. Finalmente viene da dire. Per i motivi di cui sopra la rossa non è più seconda forza del Mondiale. E quindi serve forzare, osare. Ciò che Maranello non ha voluto, o potuto a seconda dei casi e dei tempi, fare a Miami allorchè si fosse paventato di portare qualcosa di nuovo, scelta poi cassata.

Come promesso da Vasseur a Imola tra due settimane vedremo una SF-24 rinnovata, il primo grosso pacchetto di aggiornamenti che dovrebbero far compiere il tanto sospirato salto di qualità alla Ferrari. Per tornare davanti alla McLaren e chissà, sperare in qualcosa di più. Sognare come sempre non costa nulla, anche se si rischia di risvegliarsi delusi. Speriamo non sia questo il caso.

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