In casa della Red Bull il copione è sempre quello: Max Verstappen vince senza alcun patema d’animo il GP d’Austria, decimo appuntamento della stagione 2023 di Formula 1. Ma sul podio ritroviamo la Ferrari con Charles Leclerc secondo, pur dimostrando che anche con alcuni aggiornamenti alla monoposto il passo gara dei rivali è sempre alquanto incolmabile.
Terzo Sergio Perez, su cui pesa anche l’errore in qualifica, mentre giù dal podio ma comunque con onore l’altro ferrarista Carlos Sainz. Quest’ultimo, anche per il suo ruolo di stopper per salvare la piazza d’onore del Cavallino, ha ricevuto il plauso dei social per la gara da lui condotta, ma ci sono stati anche altri argomenti di discussione sul web.
- Il gap con Verstappen, ma Leclerc salva la piazza d'onore
- Sainz lodato per la sua gara
- Il web polemizza sui track limits
Il gap con Verstappen, ma Leclerc salva la piazza d’onore
Al di là della parentesi iniziale della Safety Car mandata in pista per dei detriti in Curva-1 a causa di un contatto tra Tsunoda e Magnussen, la gara sin dagli albori ha dato prova di essere il palco del solito monologo dell’attuale leader del Mondiale. “Verstappen già due secondi di vantaggio da Leclerc. E siamo a solo a otto giri su settantuno”, annota una sconsolata tifosa su Twitter. Considerato il solco scavato dall’olandese di Red Bull sul monegasco sulla monoposto del Cavallino, la rete inizia già a sferzare la scuderia di Maranello: “Ma la Ferrari non aveva portato una nuova ala ‘per ridurre il gap’ (cit.)?”.
Sebbene Leclerc riesca poi a colmare il divario e superare Verstappen approfittando della sosta del rivale, nel giro di una decina di giri il due volte iridato mondiale riesce a riprendersi il ruolo di battistrada. Un utente sui social propone questa analisi sul ristabilirsi delle gerarchie di gara: “Al momento del sorpasso Leclerc non ha preso la traiettoria interna lasciandola completamente libera a Verstappen che poi lo ha superato facilmente. Rallentare vuole anche dire scegliere le traiettorie migliori e non arrendersi subito, facendo passare scostandosi. Fairplay? No, troppo timore per evitare squalifiche penalizzazioni e poter raccogliere le briciole”. Più sinteticamente, un altro commentatore scuote la testa: “Non c’è proprio storia: [Verstappen] ha un passo gara inarrivabile e non degrada”.
E al di là del gap prestazionale, altri tifosi e spettatori notano una certa rassegnazione da parte dei piloti del Cavallino, dovuta forse anche ai regolamenti: “Ormai i piloti Ferrari hanno paura che gli venga commissionata qualche penalità, e quindi per non incombere a quel incubo, non ci provano neanche a lottare contro Verstappen”.
Sainz lodato per la sua gara
La Ferrari comunque è stata trascinata anche dalle prestazioni di uno scatenato Sainz, autore di una serie di sorpassi rabbiosi (in particolare nella prima metà di gara) e chiamato sul finale a difendere con le unghie e con i denti il podio da Perez.
Nonostante abbia poi avuto la peggio in questa lotta, cedendo la propria posizione al messicano, l’atteggiamento arrembante dello spagnolo viene lodato in generale dal web (“Sainz spettacolare, ha blindato il 2° posto di Leclerc e ha lottato come un leone”), mettendolo a confronto con le prestazioni del compagno di scuderia: “Comincio a rivalutare Sainz, ma dovrebbe farlo anche il team Ferrari perché già l’anno scorso Sainz aveva cominciato a far vedere qualcosa in più rispetto a Leclerc. Però avevano preferito sempre Leclerc come quest’anno. Adesso dovrebbero cambiare strategia”, è una delle tesi che si sono rincorse sui social durante il GP d’Austria. Un altro commentatore va giù dritto: “Sainz mostruoso. Merito suo questo secondo posto di Leclerc”.
Il web polemizza sui track limits
La gara austriaca ha sollevato poi un argomento di polemica, ovvero i limiti di pista. Se Hamilton si è beccato cinque secondi di penalità per continue infrazioni (alla radio però spiegherà di faticare a tenere la propria monoposto sulle linee del tracciato), anche Sainz incorrerà nella medesima mannaia proprio nel mentre era intento a scalare posizioni, dalla sesta posizione in cui era scivolato dopo la Virtual Safety Car al 15esimo giro (partiva dalla seconda fila in griglia) al ritorno in zona podio. I limiti di pista, comunque, hanno messo in croce diversi piloti in quel del Red Bull A1 Ring.
“Sta storia dei track limits però deve cambiare, soprattutto in Austria, perché non si può andare avanti così. È una situazione ridicola”, sbotta un commentatore. Altri sono dello stesso avviso, con parole ulteriormente al vetriolo: “Il track limits è una cosa che soltanto un deficiente poteva partorire”.