La sua presenza, ai box, è ingombrante come sempre: Christian Horner è il team principal che ha cambiato la storia recente della F1 per meriti e demeriti, se ci mettiamo dentro anche l’indagine a suo carico per “comportamenti inappropriati” il cui epilogo è noto da mercoledì.
Scagionato dall’indagine e dalla decisione della Red Bull, Horner ha taciuto fino a quando i microfoni non lo hanno intercettato registrando le prime riflessioni di uno dei principali artefici del successo dei bibitari.
- Horner rompe il silenzio
- La decisione della Red Bull
- Che cosa ha detto a Sky Sports
- La possibilità del ricorso
- L'opinione di Verstappen
Horner rompe il silenzio
Christian Horner ha rotto il silenzio dopo essere stato scagionato per cattiva condotta dalla Red Bull Racing mercoledì scorso, appena sceso dall’aereo che lo ha condotto in Bahrain ha appreso della decisione a suo favore ma senza che ciò si traducesse in esternazioni in merito alla vicenda.
Solo a Sky Sport UK ha risposto, poco fa, insistendo che la squadra “non è mai stata più forte” in vista del Gran Premio del Bahrain in calendario sabato alle 16.
La decisione della Red Bull
Il team principal della Red Bull, marito dell’ex Spice Girl Geri Halliwell, manterrà il suo ruolo con quel che ne viene compreso l’ingaggio prodigioso da 8 milioni di sterline all’anno, dopo che il team di Formula 1 ha confermato che la sua indagine interna sulle accuse contro Horner era stata archiviata.
La Red Bull, emersa la versione della dipendente, aveva avviato l’indagine su Horner, il 5 febbraio scorso viste e considerate le accuse – assai gravi – di “comportamento coercitivo nei confronti di una dipendente donna”.
Che cosa ha detto a Sky Sports
Horner ha dichiarato giovedì mattina a Sky Sports il proprio sollievo: “Sono semplicemente contento che il processo sia finito, non posso commentare a riguardo. L’attenzione ora è rivolta al Gran Premio, alla stagione a venire e alla difesa di entrambi i nostri titoli”.
Alla domanda se secondo lui la questione fosse finita, il capo della Red Bull ha risposto: ‘Non posso darvi ulteriori commenti ma il processo è stato condotto e concluso. Sono felice di essere qui in Bahrain e di guardare alla stagione che ci aspetta”, ha spiegato a poche ore dal debutto ufficiale della F1 stagione 2024.
Mercoledì, quando Horner è atterrato nel Regno del Golfo, è stato accolto dalla notizia che l’indagine era stata conclusa, concetto cristallizzato dalla Red Bull GmbH di Salisburgo, la società madre della squadra campione del mondo, in un comunicato: “L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta”.
Horner ai box
La possibilità del ricorso
Ciò ovviamente non esclude che la dipendente potrebbe far ricorso contro questa decisione, anche se la Red Bull è confidente che l’imparzialità dell’indagine porti a una fine definitiva sulla vicenda.
“Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini e, pertanto, non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati. La Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare gli standard più elevati sul posto di lavoro”.
La natura esatta delle denunce rimane sconosciuta. Da quanto risulta al Daily Mail e che vi abbiamo riportato, Horner è stato interrogato da un KC per un giorno intero in un luogo segreto il mese scorso mentre l’avvocato raccoglieva prove che aveva scritto in 150 pagine per la decisione del consiglio della Red Bull negli ultimi giorni.
L’opinione di Verstappen
Dalla sua anche Max Verstappen si mostra e si dice tranquillo, nonostante l’accaduto. L’olandese, insistendo sul fatto che la sua attenzione non è stata modificata, ha risposto: “Non è così. Sono molto concentrato solo sulle prestazioni della macchina e su me stesso”.
Geri Halliwell, che Closer aveva descritto come profondamente turbata per l’indagine in corso, dovrebbe raggiungere Horner nel Golfo per rimanere al suo fianco e rinsaldare un legame che questa vicenda ha messo in difficoltà, considerata la gravità delle accuse su cui la stessa scuderia non ha voluto fossero diffusi ulteriori dettagli nel rispetto della privacy dei diretti protagonisti.
Horner ha vinto 13 Mondiali da quando a 31 anni nel 2005 è approdato in Red Bull.