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F1, Leclerc a tutto campo: le tensioni in Ferrari, il rinnovo, il rapporto con Sainz

Charles Leclerc fa il punto della prima parte di Mondiale F1 con la Ferrari, affrontando temi di primo piano come la rivalità con Red Bull, gli obiettivi ridimensionati, il rinnovo e il rapporto con Sainz

Pubblicato:

Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

In questo momento siamo nel pieno della cosiddetta silly season, in gergo il periodo dell’anno in cui la F1 si ferma, i piloti sono in vacanza e nel frattempo impazza il totomercato per la prossima stagione. Chiusa la prima parte del campionato, Charles Leclerc si sta godendo meritate giornate di riposo con amici ed affetti, ma ha anche trovato il tempo di concedere una corposa intervista in cui ha toccato diversi temi di primo piano, dal Mondiale all’attuale situazione in Ferrari.

Leclerc: “Ecco quando abbiamo capito che non saremmo stati competitivi quest’anno”

Il monegasco, rispondendo alle domande poste da Motorsport.com, ha ammesso anzitutto che i risultati dello scorso anno – il secondo posto in entrambe le classifiche del campionato, Piloti e Costruttori – avevano fomentato un inverno di grandi speranze e motivazioni, con l’obiettivo di riuscire ad ottenere il titolo di campioni del mondo nel 2023. “Ma già nel primo weekend di gara, in Bahrain, abbiamo capito che eravamo in una situazione difficile, e dopo il secondo Gran Premio abbiamo preso atto in modo definitivo dello scenario”, ha puntualizzato Leclerc, che ha assicurato di aver accettato il (poco piacevole) fatto, ovvero che non sarebbero stati ugualmente competitivi (almeno per ora) rispetto al 2022.

“È stato un po’ come rivivere il 2020, anche tre anni fa abbiamo capito subito che i risultati non sarebbero stati in linea con le aspettative. Sono momenti difficili, e in questi casi l’aspetto più importante diventa avere una direzione chiara su cui lavorare, perché è molto facile perdere la strada. Quando ci si trova in queste situazioni non è mai per un solo motivo, credo si tratti di molteplici fattori ognuno dei quali porta nella direzione sbagliata, bisogna individuare queste criticità ed affrontarle una alla volta, senza mettere tutto in discussione”, è la disamina del pilota.

“La direzione ora è chiara, ma la strada per riprendere la Red Bull è lunga”

Tuttavia egli è convinto che il lavoro stia andando nella direzione giusta nonostante una “situazione strana”, con una disparità di risultati in generale tra qualifica e gara. Ma poi ha aggiunto: “Gara dopo gara abbiamo identificato le aree su cui dover concentrare gli sforzi per migliorare la situazione, soprattutto per quanto riguarda il passo gara, ed ora la direzione è molto chiara. Sappiamo che ci vuole tempo, in Formula 1 non cambi nulla da un giorno all’altro, ma abbiamo fatto dei passi avanti e ne dovremo fare altri, perché la strada per riprendere la Red Bull è ancora lunga”.

Proprio l’imprendibile team trascinato da un indomabile Max Verstappen è la pietra di paragone, perciò “l’obiettivo realistico” è quello di diventare la seconda forza del campionato dietro di loro, “e allo stesso tempo provare a colmare il divario”. Ma l’opinione “personale” di Leclerc è che, prima della fine dell’attuale stagione, non si potrà “tornare e combattere contro la Red Bull”. “L’obiettivo più realistico sarà quello di terminare la stagione davanti a McLaren, Aston Martin e Mercedes”.

“Su di me e Carlos Sainz si sono dette cose esagerate, i rapporti sono ottimi”

Il monegasco ha dimostrato in questi anni di saper gestire la pressione mediatica, e per quanto riguarda la scuderia e le critiche che piovono su di essa “abbiamo creato una vera e propria bolla all’interno della quale non ci facciamo influenzare troppo da ciò che accade fuori“. Sotto i riflettori dei media è finito anche il rapporto tra i due piloti, con le tensioni che hanno raggiunto lo zenith durante le qualifiche del GP di Silverstone. Ma Leclerc ha assicurato che quanto si è detto in questo periodo su lui e il compagno di squadra Carlos Sainz sia stato “un po’ sproporzionato rispetto alla realtà delle cose”.

Con Carlos ho un ottimo rapporto, fuori dalla monoposto sappiamo lavorare insieme, e posso dire che andiamo d’accordo anche perché condividiamo diversi interessi“, ha spiegato il monegasco, pur non nascondendo “molta competitività” tra di loro (“d’altronde siamo in Formula 1”), e questo spiega quanto si è sentito nelle comunicazioni via radio. “Poi, siamo entrambi piloti della Ferrari, e sappiamo di essere sotto i riflettori probabilmente più spesso di altri, ma va bene così”.

Nell’intervista si sono toccati poi temi più prettamente tecnici, come il peso maggiorato delle monoposto rispetto al passato (e che potrebbe ulteriormente incrementare nelle prossime stagioni): “Non mi piacciono le macchine pesanti – ha argomentato Leclerc – perché sono meno agili e nelle curve a bassa velocità questo aspetto emerge molto. Ma allo stesso tempo le sensazioni che abbiamo oggi nelle curve che si percorrono a velocità medie-alte è incredibile, abbiamo un carico aerodinamico impensabile rispetto a 12 o 13 anni fa“.

Leclerc e il rinnovo con Ferrari: “Voglio diventare campione del mondo con loro”

Ovviamente non si poteva inoltre prescindere dal discorso rinnovo. Su questo tema il pilota offre una risposta diplomatica (“Ho sempre amato la Ferrari, ed è sempre stato il mio sogno essere dove mi trovo oggi. È chiaro che all’interno della squadra nessuno è contento della situazione in cui ci troviamo, ma qui mi sento a casa. Non posso aggiungere molto perché non c’è stata ancora una trattativa, a parte qualche battuta”).

Poi incalzato, ha sostanzialmente replicato l’argomentazione del team principal Frédéric Vasseur, ovvero che al momento ci sono altre priorità nella squadra, come “tornare ad essere competitivi il più rapidamente possibile”. In ogni caso Lecler sogna di “diventare campione del mondo con la Ferrari, lo desidero più di ogni altra cosa“: “Quindi se c’è una minima opportunità che possa accadere, non avrò dubbi e spingerò per restare dove sono”. Pur ammettendo di voler provare a cimentarsi un giorno alla 24 Ore di Le Mans, magari con il fratello Arthur e l’amico di una vita Antonio Fuoco: “Vedremo quando sarà possibile, bisognerà combinare tutti i nostri piani perché gareggiamo in categoria differenti, ma quel giorno arriverà

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