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F1, GP Canada pagelle: Verstappen nel mito di Senna, Leclerc e Sainz finalmente, Alonso-Hamilton leoni indomabili

Voti, top e flop in salsa canadese da Montreal per la F1 che celebra nel Gran Premio del Canada ancora una volta il talento pure di Max Verstappen nel mito di Senna, col podio dei "vecchi" inossidabili Alonso ed Hamilton ritrovando si spera la Ferrari

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Siamo a metà stagione e non ci sono quasi più aggettivi per definire Max Verstappen che ha vinto anche il Gran Premio di Canada, nona prova del Mondiale di Formula 1 2023. Alle sue spalle i due “leoni indomabili” Fernando Alonso e Lewis Hamilton autori di una grande battaglia, in pista e ai box. Finalmente una buona Ferrari che dopo una brutta qualifica conferma i miglioramenti con una rimonta e una buona strategia che porta Leclerc al 4° posto e Sainz al 5°. Li ritroveremo sicuramente (purtroppo) tra i “top e flop” della domenica spagnola a Barcellona con le nostre pagelle rigorosamente canadesi.

F1, pagelle Gran Premio del Canada

  • Max Verstappen (Red Bull) 10: con l’autoradio accesa su Radio Montreal si spara 70 giri in testa come se niente fosse quasi senza forzare, così in scioltezza, quasi a illudere gli avversari che potessero prenderlo mentre il messicano con la stessa Red Bull fatica come un autista di tir sul raccordo anulare il lunedì mattina. Campione del mondo non per caso, il 3° “is loading…” e soprattutto appaia Senna a quota 41. Mica male.
  • Fernando Alonso (Aston Martin) 9: che gara il leone asturiano, alla faccia di chi dopo il mezzo flop di casa a Barcellona aveva predetto che la sua stagione sarebbe andata in calando (ogni riferimento ad Hakkinen è puramente casuale…)
  • Lewis Hamilton (Mercedes) 9: con Fernando dà vita ad una grande battaglia lunga 70 giri a suon di sorpassi e controsorpassi animando anche la pit lane, con tanti saluti di entrambi alla carta d’identità.
  • Charles Leclerc (Ferrari) 7,5: bentornato Charles, bentornata Ferrari. Pasticciano entrambi al sabato, bisticciano ma come tra i più focosi amanti fanno la pace per provare a far qualcosa di buono che finalmente arriva in gara col monegasco che azzecca la partenza, tiene il passo e gode (eureka) di una scelta azzeccata del muretto. Robe mai viste finora. “Fusse che fusse la vorta bona” diceva Nino Manfredi.
  • Carlos Sainz (Ferrari) 7-: verrebbe da copincollare il giudizio di Leclerc, solo che nel caso dello spagnolo gli va tirato l’orecchio per una partenza pachidermica, da lumaca al rallentatore che gli fa perdere l’abbrivio e la coda dell’altra rossa, si riprende alla grande passando Perez e poi fa gara di sostanza ma sempre nei tubi di scarico di Leclerc.

Fonte: Getty Images

  • George Russell (Mercedes) 5: dimentica che i muretti canadesi sono ostici e ne prende uno in pieno gettando alle ortiche un podio quasi sicuro. Poi rimonta dal fondo, torna in zona punti ma tanto per gradire la sua Mercedes si unisce alla jella domenicale e si rifiuta di fargli finire la gara.
  • Nico Hukenberg (Haas) 4: il suo l’ha fatto al sabato prendendosi la prima fila in una qualifica pazza, penalizzato in griglia in gara fa un po’ il gambero e si perde nel trenino infernale aspettando la bandiera a scacchi solo per tornare quanto prima al fresco della sua Germania.
  • Oscar Piastri (McLaren) 5: mette a segno un gran sorpasso su Hulkenberg, di frenata, in staccata, senza drs, insomma roba di pelo ma dopo la Safery Car si perde, riceve la stessa pariglia dal suo compagno di squadra alla ripartenza e va in bambola mancando la zona punti.
  • Alexander Albon (Williams) 8: avrebbe voluto fermare il week end canadese alla Q2 del sabato dove pesca il jolly della scelta delle gomme ma riesce a fare pure meglio in gara, come gestisce lui le gomme quasi nessuno, forse solo Raikkonen ai tempi. Finisce 7° con una Williams, mica un razzo, basta vedere la deriva del compagno Sergeant per capire il suo reale valore.
  • Esteban Ocon (Alpine) 7: porta a termine l’ennesima gara di sostanza da Monaco in poi, consistente per davvero, se tre prove fanno un indizio è davvero forte sto francese.
  • Lando Norris (McLaren) 5: come Piastri si perde dopo un buon inizio, qualche buon lampo nel mezzo ma il mezzo forse ancora non consente di volare come lui ha dimostrato di fare.
  • Sergio Perez (Red Bull) 4: altro week end in salita, altra qualifica da dimenticare, altra gara a rincorrere, altra rimonta scontata ma resta dietro pure le Ferrari che prima sverniciava allegramente. Questo qui doveva lottare con Verstappen per il Mondiale…
  • Valtteri Bottas (Alfa Romeo) 6-: la delusione corre sul filo di lana, quello su cui Stroll lo ha infilato all’arrivo togliendo al buon taglialegna finnico il punticino che si era guadagnato con tanta sostanza e sofferenza nella gestione delle gomme con le unghie e con i denti. Poverino…
  • Lance Stroll (Aston Martin) 4: negli intenti doveva lottare per il podio, invece ha preso una paga assurda dal vecchietto asturiano di nome Nando con cui condivide il box. Il sorpasso all’ultimo respiro su Bottas non lo ripaga della delusione in casa sua.
  • Kevin Magnussen (Haas) e Yuki Tsunoda (AlphaTauri) 10: voto per la sportellata che hanno fatto nella curva Vettel, quasi a litigare da abitacolo ad abitacolo per una curva intera e annesso rettilineo, quasi da finestrino a finestrino al semaforo in pieno traffico con tanto di lungo che faceva presagire a una rissa fuoripista, ed invece diligenti hanno fatta marcia indietro e ripreso la strada, proprio come quando sbagli strada in campagna. Mitici!

GP Canada: il top dei top, la Ferrari e Albon

Facile incensare anche oggi Verstappen specie nel giorno in cui raggiunge Senna a quota 41 vittorie in F1 ma è giusto dare spazio anche agli altri, ok Max, ce lo concedi? La Ferrari finalmente c’è, in tutto e per tutto, dal passo, alla strategia, anche al rapporto con le gomme Pirelli. Insomma roba da non credere quasi tutto in una bottas. Speriamo che il podio sfiorato a Montreal sia solo un punto di partenza per una seconda parte di stagione all’altezza del blasone.
Citazione d’onore per Alexander Albon, pilota forse troppo presto “bruciato” dalla Red Bull ma che in Williams oggi ha fatto un altro piccolo capolavoro, 7° al traguardo, primo dei non top team, e dire tutto.

GP Canada: il flop dei flop, Perez e Stroll

Sergione il messicano è rimasto fermo ai festeggiamenti di Baku, alle dichiarazioni “belliche” nei confronti di Verstappen per il titolo. Qualcuno aveva paragonato la loro faida interna alla Red Bull a quella storica Senna-Prost in McLaren. Se Max è Ayrton (oggi più che mai), ne conviene che Perez sia il “professore” Alain. Sì dai come no, posate il fiasco.
E Stroll? Pure lui si è perso, per di più tra le strade di casa. Il padre padrone Lawrence aveva pronosticato per lui il figlio il podio. Ed invece sul podio c’è finito Alonso, come sempre, mentre Stroll jr è uscito dall’anonimato solo all’ultimo giro infilando Bottas per un punticino mondiale. Forse troppo poco

Mondiale F1: prossima tappa Gp Austria

La Formula 1 si prende una breve pausa ed entra nell’estate tornando in Europa. All’orizzonte c’è il Gran Premio d’Austria che si correrà sull’A1 Ring il 2 luglio e che farà parte del back to back con il Gran Premio di Gran Bretagna la settimana successiva.

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