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F1 pagelle GP Monaco: Leclerc 10 e lode, rende spumeggiante una gara noiosa. Sainz stratega, Magnussen pericoloso

Voti, pagelle, top e flop rigorosamente principeschi del Gran Premio di Monaco ottava tappa del Mondiale di F1: Leclerc è magico, Sainz abile giocatore, Magnussen da ritiro della patente e Montecarlo è pista non da F1

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Una cavalcata trionfale da assaporare giro dopo giro, senza errori e senza pit. Charles Leclerc interrompe la maledizione che lo vedeva sempre uscire con le ossa rotte dalla gara di casa. Vince, trionfa con la Ferrari al Gran Premio di Monaco riassaporando un successo che mancava dal 10 luglio 2022, quasi due anni fa. Un successo costruito sin dal venerdì con dedizione e concentrazione, covato da mesi, anni di bocconi amari mandati giù.

Nel giorno in cui Verstappen e Red Bull escono battuti su tutta la linea anche dalla McLaren e Carlos Sainz si scopre ancora una volta abile stratega. E allora godiamocele tutte questi “top e flop” così trendy e stellati con con voti principeschi anche nelle nostre pagelle.

GP Monaco le pagelle, il top non può che essere Leclerc: 10 e lode!

Massimo dei voti, e non potrebbe essere altrimenti. Leclerc a il merito di aver reso memorabile, fantastica, spumeggiante, piena di interesse una delle gare più noiose della storia della F1. Ma a noi va bene così. Preciso, meticoloso, ha vinto una gara che meritava da tempo ma che per sfortune varie, Saturno contro, qualche errore e qualche passaggio a vuoto, aveva cannato nella precedenti gare, specie negli ultimi due anni. Un punto di ripartenza, un inizio per uno switch di carriera che non può non puntare in alto. E a guardarsi la classifica mondiale piloti di quest’anno, quello là, l’olandesone volante non è poi così lontano…

F1, pagelle Gran Premio di Monaco

  • Max Verstappen (Red Bull) 4: un week end iniziato male, come a Imola, finito peggio non come a Imola, dove non riesce per una volta a svoltare e come mai gli succede si innervosisce perchè era la pista meno adatta per sperare di risalire la china. Cosa puntualmente successa. Per una volta fa i conti con la plebe, col resto del gruppo, in posizioni che non conosceva da tempo. Capita anche ai tre volte campioni del mondo.
  • Lando Norris (McLaren) 5,5: ha il demerito di fare 4° in qualifica, il resto vien da se nonostante il grande impegno e la voglia di voler fare qualcosa di diverso che la sagacia di Sainz gli ha impedito. Deve pure mandar giù il fatto di essere finito dietro Piastri. Non sempre è Miami…
  • Carlos Sainz (Ferrari) 7,5: deve mandare, unico del circus, un mazzo di fiori e un biglietto di ringraziamento a Kevin Magnussen che causando il botto del primo giro gli dà la possibilità di riaccomodarsi in terza piazza. Lui dal canto suo si conferma abile stratega. Come a Singapore l’anno scorso, capisce che rischia di ritrovarsi Norris con gomme nuove alle costole nel finale e allora lo stoppa preventivamente per non far lievitare il gap di Russell ed evitare il pit stop dell’inglese. Insomma chiamatelo “il Freddo”. Guadagna punti anche la sua dichiarazione d’amore per la Ferrari a fine qualifiche. Peccato vada via, peccato che debba ripiegare su un team di seconda fascia.
Fonte: Getty

Sainz e la foratura alla prima partenza del Gp di Monaco

  • Oscar Piastri (McLaren) 8: il ragazzo cresce e cresce bene, batte il compagno più blasonato e minaccia a più riprese sia la pole che la gara del padrone di casa. Insomma un fine settimana da incorniciare. Manca ancora qualcosa. Non la ciliegina ma la torta, la sensazione è che sia più vicina di quanto non sembri.
  • Lewis Hamilton (Mercedes) 6: fa il suo, senza infamia e senza lode, qualche acuto durante le prove, in qualifica torna a prendere paga dal compagno, si diverte nel finale con gomme nuove, a cercare il giro veloce. Troppo poco per lui che però guarda una Ferrari trionfare e magari pensa di poterci provare l’anno prossimo.
  • Sergio Perez (Red Bull) 5: stavolta ha poche responsabilità, Magnussen lo centra al via causando la carambola da cui, è già tanto, esce illeso. Ma sicuramente si trova ingarellato nelle retrovie dopo un’altra pessima qualifica. La sua stagione sembra replicare il down dello scorso anno dopo un ottimo inizio. Proprio ora che si parla di rinnovo…
  • Fernando Alonso (Aston Martin) 5: un leone in gabbia ma anche per lui vale il discorso per gli altri, se parti dietro non puoi fare molto a Monaco anche se ti chiami Alonso…
  • Yuki Tsunoda (Visa CashApp) 7: oramai non è più una sorpresa, anzi la sua autocandidatura alla Red Bull alla luce di questi risultati diventa quasi una scelta automatica, altro che provocazione.
  • Alexander Albon (Williams) 7: centra il Q3 e sopravvive a due partenze, anche all’irruenza di Ocon alle sue spalle, Merita due punti e tanto altro.
  • Pierre Gasly (Alpine) 7,5: va a punti con merito specie dopo la ruotata che gli tira addosso il suo compagno di squadra, Esteban Ocon 4, non è la prima volta che si rende pericoloso, questi due insieme o vicini non possono stare.

F1, ha senso correre a Monaco? La risposta è no ma si deve

Una riflessione merita questo circuito. Ok, ha vinto Leclerc, ha vinto la Ferrari e siamo tutti contenti. Ma dopo una corsa del genere, venuta meno anche l’incognita del cambio gomme e della strategia, sorge spontaneo chiedersi il senso intrinseco di una gara corsa al giorno d’oggi su queste stradine. Vasco Rossi canterebbe che “un senso non ce l’ha”. Ma lo si sa, lo si sa bene. Specie con le monoposto del giorno d’oggi col passo lungo, lunghissimo. E’ una questione più fisica che altro. Ma un’altra risposta è insita nella domanda stessa. A Monaco si “deve” correre per mille motivi, per il glamour, per la storia, per il fascino e quant’altro. Insomma per una gara all’anno serve chiudere gli occhi. Se poi vince la Ferrari la noia è minore…

GP Monaco pagelle flop: Magnussen da ritiro della patente

Senza usare giri di parole fa una “porcata”, una di quelle cose che non si fanno, in pista come sulle strade di tutti i giorni. Già a Miami aveva dato segni di cedimento ostacolando oltremodo Hamilton anche da pluripenalizzato. Se Leclerc ha vinto la gara di casa, sarebbe tempo di farlo restare a casa il vichingo, ancor prima del prossimo anno già di per se in bilico per Kevin. Pericoloso.

Fonte: Getty

La Red Bull di Perez distrutta dopo il tamponamento di Magnussen e il botto col muro

F1, prossima gara: si torna oltreoceano, Gp Canada il 9 giugno

Dopo il back to back europeo con la doppietta Imola e Monaco la F1 torna a respirare aria oltreoceano. La prossima tappa in calendario del Mondiale 2024 prevede il Gran Premio del Canada. Si corre sulla pista intitolata a Gilles Villeneuve quindi con orari “serali” per noi qui nel Vecchio Continente. Ma prima però una domenica di sosta, a Montreal si correrà nel week end del 7-9 giugno.

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