Settantotto giri davanti, senza una sbavatura e senza pit stop. Per sfatare un tabù, facendo cadere la maledizione. Charles Leclerc ha vinto il Gran Premio di Monaco. Profeta in Patria, finalmente si prende la gara di casa tornando ed un successo che mancava da quasi due anni. Lo ha fatto davanti alla McLaren di Oscar Piastri e il compagno di scuderia Carlos Sainz per un trionfo Ferrari tra le stradine del Principato dove ieri il Cavallino Rampante aveva festeggiato le 250 pole proprio con Charles.
Ai piedi del podio mastica amaro Lando Norris con l’altra McLaren poi George Russell con la Mercedes che ha resistito nel finale al ritorno con gomme nuova (unici a fare il pit) di Max Verstappen “solamente” 6° e Lewis Hamilton, a completare la top ten Tsunoda (Visa CashApp), Albon (Williams) e Gasly (Alpine).
Leclerc ha vinto una gara strana senza pit stop in corsa. Caratterizzata dal botto al primo giro tra la Red Bull di Perez e le due Haas di Hulkenberg e Magnussen colpevole di aver tamponato il messicano. Bandiera rossa che ha graziato Sainz che in partenza aveva forato cercando di passare Piastri ma che soprattutto ha dato la possibilità a tutti di smarcare il secondo treno di gomme trasformando di fatto la gara in una veloce processione specie dei primi quattro alle spalle della locomotiva Leclerc.
GRAN PREMIO MONACO, LA GARA – Leclerc scatta bene dalla pole, parte bene anche Sainz che prova a stare davanti a Piastri, non ci riesce e finisce per forare. Ma è nelle retrovie che succede il caos: Magnussen tampona Perez, il messicano rimbalza a muro, la sua Red Bull disintegrata rientra in pista travolgendo a sua volta le due Haas di Hulkenberg e dello stesso Magnussen colpevole come non mai e a questo punto a rischio squalifica. Bandiera rossa automatica che va a graziare proprio Sainz che ha potuto così ripartire dalla terza piazza in griglia. Da segnalare anche il ritiro di Ocon che prova un sorpasso kamikaze sul compagno Gasly, infuriato, ma pagandone le conseguenze.
Al restart, quasi tre quarti d’ora dopo il primo via, tutti cambiano gli pneumatici: chi era partito con gomma media ha messo la dura (le due Ferrari e le due McLaren), il contrario quelli dietro con l’obiettivo di non fermarsi più su una pista che non stressa molto le coperture.
Leclerc scatta ancora bene in una partenza regolare dove tutti mantengono le posizioni. Inizia così una lunga “processione” tra le stradine del Principato con le due Ferrari e le due McLaren che fanno l’elastico in gestione gomme. Ma se i primi 4 vanno in trenino, non così fa Russell che rallenta parecchio Verstappen ed Hamilton. La forbice tra la Norris 4° e Russell arriva così a una ventina di secondi che concedono alla McLaren di fare un pit stop “free” senza rischiare nulla.
Cosa che succede puntualmente dopo metà gara e che provano a fare Stroll (sfortunato poco dopo forerà), ma soprattutto Hamilton e Verstappen che si mettono a fare giri velocissimi. Sainz invece come a Singapore lo scorso anno fa da tappo a Norris per impedirgli di avere il gap necessario su Russell per fare il pit stop. Missione compiuta per lo spagnolo che ancora una volta si dimostra abile stratega in gara.
Nel finale Leclerc allunga su Piastri a legittimare, anche se non c’era bisogno, una grande vittoria in casa, sua e della Ferrari al secondo successo stagione. Un trionfo completato dal podio di Sainz con la Red Bull di Verstappen solo 6° e battuto.