Nella cancellazione del Gp di Imola si legge, tra le pagine chiare e scurissime della tragedia che ha colpito l’Emilia Romagna, la decisione sportiva più giusta davanti allo scenario apocalittico che chiunque abbia avuto modo di vedere si è palesato. A tempo debito di riprenderà quel discorso sospeso e a Imola torneranno i motori e la F1 che ha valutato e condiviso la necessità di attendere e spostare il circus a Montecarlo.
Tra sette giorni esatti, la F1 e le singole scuderie si ritroveranno in competizione sul circuito cittadino più celebrato e emozionante che offre il calendario del Mondiale: una gara densa di fascino storico, anche se forse meno struggente e vibrante rispetto a un recente passato. Una prova ulteriore, per la Ferrari.
- L'opportunità Montecarlo per Leclerc
- No a sviluppi
- Lo specialista delle pole
- I vantaggi della Red Bull
L’opportunità Montecarlo per Leclerc
A Monaco, la SF-23 e la nuova guida della scuderia, Fred Vasseur sono chiamati ad accogliere nuove sfide che sarebbero potute rivelarsi tali, e vincenti, anche nel Gp di San Marino, dove i tanto attesi sviluppi si sarebbero palesati su una pista amica per la Rossa e adatta alla nuova monoposto che è stata messa a punto con dei limiti oggettivi, evidenti in queste prime prove della stagione. Montecarlo non sarà il “nuovo”, nel senso dei cambiamenti attesi, ma altro.
No a sviluppi
Detto in altri termini, la Ferrari ha visto la possibilità di piazzare un passaggio decisivo per svoltare, in questo 2023: nei cinque weekend di gara fin qui disputati, le debolezze nella gestione della corsa si è confermata molto competitiva in qualifica. Cosa che a Montecarlo ha un suo peso, una valenza chiave per poter affrontare questo circuito cittadino a dir poco complicato e da studiare con estrema cautela.
Lo specialista delle pole
Soprattutto Monaco è la svolta necessaria per Leclerc. E non solo perché si trova a casa sua, davanti al suo pubblico. Il nodo sono le qualifiche: Charles ha pochi avversari, ed ancor di più sulla pista preferita che potrebbe aiutarlo ad affrontare il resto della stagione con un umore e un atteggiamento più aggressivo, o almeno più ottimista rispetto a quanto visto fino ad ora.
Nella gara monegasca non c’è la variabile ‘gomma’, perché il degrado è praticamente nullo: non è questa la cariabile dipendente da temere, per questa Ferrari e Leclerc, sempre più specializzato nelle pole, ma l’unica vera variabile che può costituire un pericolo potrebbe rivelarsi il meteo instabile. E a possibili errori di strategia che, in casa Red Bull, non si vedono di frequente.
I vantaggi della Red Bull
Sulla squadra, ancora in via di definizione a armonizzazione nel team Ferrari, c’è più fluidità e ormai sintonia: da questo punto di vista i bibitari sono sempre stati in netto vantaggio.
A Monaco, anche i meno esperti sanno che si vince anche e grazie agli errori degli altri senza forzare il ritmo di gara per la conformazione del circuito. E gli sviluppi da cui eravamo partiti, vuoi per l’incertezza vuoi per l’imprevedibilità di Montecarlo, non potranno che essere questione futura.