Gli appassionati di F1 sono già in fermento, com’è comprensibile dando un occhio al calendario che si avvicina al debutto della nuova stagione per le monoposto che incominciano a esibire estetica e dettagli intriganti, come la livrea della Haas chiamata a aprire le presentazioni dei team iscritti al campionato.
Per il team statunitense – motorizzato Ferrari – si incomincia dalla livrea (dominata dal rosso e dal bianco), per intraprendere un percorso che offra maggiore continuità di risultati dopo l’incertezza delle ultime segnate dalla pandemia derivante dall’emergenza sanitaria. Speranze che Haas ripone anche nei piloti, espressione di una filosofia differente rispetto al recente passato.
F1, la nuova livrea Haas
Nel 2021, la scuderia aveva puntato su una coppia inedita e inesperta per la Formula 1, come quella costituita quella formata da Mick Schumacher e Nikita Mazepin, con le conseguenze legate a questa verginità nonché l’impatto sulle questioni politiche derivanti dal conflitto russo-ucraino, che hanno costretto il pilota a uscire di scena anticipatamente e a ripiegare su Magnussen.
Una scelta che, con il senno di poi, ha sicuramente giovato alla Haas per comprendere l’indirizzo da dare agli sviluppi della monoposto, con il pilota danese in grado di centrare la pole position nel GP del Brasile, la prima nella storia del team.
L’addio a Mick Schumacher
Ed evidenziare, di riflesso, quanto Mick Schumacher fosse ancora acerbo per questa monoposto, al punto che alla fine la decisione finale della scuderia statunitense è stata quella di non confermare il figlio del sette volte iridato, il cui posto è stato preso da Nico Hulkenberg, pilota ormai girovago che nella sua carriera ha sin qui gareggiato con Williams, Force India, Renault e poi ancora Racing Point e Aston Martin. Insomma, un secondo pilota esperto anche se non dotato del curriculum brillante – in termini di risultati – che avrebbe potuto spiegare la scelta di non attendere Mick per una seconda stagione.
Il team principal Günther Steiner, a speedcafe.com, ha spiegato la sua decisione. Il manager ha spiegato quella che è la principale qualità del 35enne, in F1 dal 2010 al 2019 compreso:
“Non voglio dire che Schumacher abbia fatto un cattivo lavoro – ha spiegato –, è solo che ha guidato due anni in F1 e noi abbiamo ancora dei punti deboli. Sono sempre il primo a dire che dobbiamo rivedere tutto e che dobbiamo aiutare un pilota a migliorare, oltre a concentrarci su ciò che dobbiamo perfezionare come squadra. Quindi ci siamo guardati indietro e ci siamo detti che avevamo bisogno di un pilota esperto”.
F1, il calendario delle presentazioni
Mick Schumacher, dalla sua, non risultava tale. Almeno per le attese di questa scuderia che, dicevamo, apre le presentazioni con una livrea molto estetica e di grande impatto. Per vedere una monoposto 2023 subito “pronta all’uso” il prossimo appuntamento è 3 febbraio a New York, sede scelta dalla Red Bull per iniziare il nuovo anno. Dopo Williams, Alfa Romeo e AlphaTauri sarà la settimana successiva a darci un’idea di chi ha fatto scuola davvero l’anno scorso.
McLaren e Aston Martin presenteranno ai media la loro monoposto il 13 febbraio: sempre in casa inglese la Mercedes si prende Silverstone il 15, a Londra invece l’Alpine il 16.
Dulcis in fundo, la Ferrari: Frederic Vasseur ha fatto il suo debutto e ora segue il lavoro attorno alla nuova monoposto da corsa che sarà presentata a Fiorano il giorno di San Valentino. Un debutto, post Binotto, che dovrà stupire sicuramente. E raccogliere risultati concreti.