La conoscenza che può vantare Fabio Capello del calcio è talmente profonda da costringere ad annotare ogni sua esternazione. Sul piano della lettura della partita, del gioco, dell’interpretazione dei ruoli è un maestro assoluto; lo è stato da dirigente, da allenatore, da ct e anche da opinionista fornisce elementi lucidi di analisi e riflessione comunque e in qualsiasi contesto. Al Corriere dello Sport la sua visione dell’Italia contro la Spagna è netta, puntuale.
Italia-Spagna: come andrà secondo Fabio Capello
La Spagna non è un avversario facile e lo ha dimostrato durante Euro 2020: “Non so se sarà più dura ma mi aspetto dei fastidi. Il loro calcio ci ha spesso creato delle difficoltà. E non credo che il copione della partita sarà tanto diverso. La palla la terranno loro. Ma se siamo bravi in difesa abbiamo buone possibilità perché la Spagna, che ha tante assenze importanti, ci lascerà delle opportunità per segnare”.
Come il ct azzurro, Roberto Mancini, mister Capello fornisce una chiave valida per ogni gara: l’umiltà. “Con il Mondiale alle porte l’importante è conservare l’umiltà, la voglia di sacrificarsi, l’allegria. Con questi presupposti abbiamo vinto. E ora non dobbiamo adagiarci. Confermarsi ad alti livelli è sempre difficile”.
Capello esprime anche la sua personale individuazione in campo dei compiti da affidare a ciascun giocatore:
“Insigne falso nove? A me Insigne piace di più sul lato sinistro. In generale ritengo che i calciatori debbano essere messi nei ruoli naturali. Ma se Mancini ritiene che sia funzionale da finto centravanti l’esperimento ci può stare”.
E Zaniolo?
“Perché Zaniolo quel ruolo non lo può fare. Zaniolo deve partire dalla fascia, sprigionare tutta la sua forza fisica, come faceva Savicevic nel mio Milan. Il paragone tra i due non mi sembra azzardato, purché chiaramente Zaniolo torni quello che era prima degli infortuni. Anche lui ha dei colpi di classe e di genio come Dejan“.
Capello e gli arbitri: manca la cultura per fare il salto di livello
Come già sottolineato in passato, Capello sostiene l’assenza di una cultura di gioco che aiuti il nostro campionato a salire di qualità:
“Ci sono delle novità interessanti, è vero, ma quando vedo la Premier League sembra un altro sport. E dipende anche dagli arbitri. Mancano arbitri bravi da noi? No, è un fatto di cultura. Da noi ogni contrasto è un fischio, all’estero non buttano la palla fuori neppure con l’uomo a terra. Mi fa ridere quando anche dei miei colleghi in tv per giustificare un fallo dicono “Beh, lo tocca”. Che vuol dire? C’è gente che si tuffa in continuazione, i famosi falli di svenimento… Così non cresciamo di livello”.
Tra i papabili, grazie a un avvio di campionato splendente, Sandro Tonaliè stato indicato come possibile convocato tra gli azzurri di Mancini se non titolare:
“Sicuramente Tonali, che presto entrerà nel club arricchendo un centrocampo già completo. Per non parlare di Pellegrini, che con Mourinho ha trovato la scintilla giusta. Da molti anni non avevamo un reparto così forte: saranno in tanti a lottare per un posto. E il centrocampo è l’anima della squadra. Jorginho è da Pallone d’Oro? Senza dubbio. Non solo perché ha vinto tutto ma anche perché nelle vittorie è stato determinante. Nel 2021 non vedo giocatori altrettanto decisivi”. E poi sul tema difesa e centrocampo, una nota: “Bonucci e Chiellini sono dei totem. Torno al discorso di prima: se il centrocampo ti sostiene, l’esperienza è un valore e la vecchiaia si sente meno”.
L’affondo di Fabio Capello su Donnarumma
Un capitolo a parte viene dedicato a Donnarumma, che Capello sostiene per qualità invitando a comportamenti urbani nei suoi riguardi da parte del pubblico pur riconoscendo, da ex milanista, quanto sia stato triste questo strappo:
“I possibili fischi? Spero che sia accontentato, perché è un giocatore della Nazionale che ha dato un contributo fondamentale per il titolo europeo. Ma mi lasci dire una cosa: Donnarumma è stato irriconoscente verso il Milan, andando al Psg. Per tutto ciò che il club aveva fatto per lui e la famiglia quando era ragazzino, avrebbe dovuto comportarsi diversamente”.
Fabio Capello: la Juve fuori dai giochi
Se per il Milan riserva un pensiero quasi romantico, l’ex allenatore palesa la sua schiettezza quando si parla di campionato, che non vede tra le protagoniste la Juventus:
“Fuori dal discorso scudetto? Per me sì. E’ già troppo lontana dal vertice e ha tante squadre davanti. E’ un campionato molto combattuto e se devi recuperare punti a Napoli, Milan, Inter e Roma diventa complicato”.
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