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Federica Brignone vs. Sofia Goggia: una grande rivalità ai raggi X

Perché la rivalità tra due fuoriclasse della stessa nazione e dello stesso sport ma completamente diverse tra loro come la valdostana e la bergamasca è un bene per il nostro sci ma può essere anche un male.

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La discesa olimpica di Pechino 2022 nella quale Sofia Goggia ha vinto un’incredibile medaglia d’argento e Nadia Delago un altrettanto incredibile medaglia di bronzo ha definitivamente consacrato una squadra azzurra che è indiscutibilmente la più forte che abbia mai avuto l’Italia nella storia dello sci alpino femminile.

Brignone e Goggia: le trascinatrici della squadra azzurra di sci alpino più forte di sempre

Nel passato ai grandi eventi con in palio le medaglie abbiamo avuto dei picchi addirittura superiori da parte di fuoriclasse come Deborah Compagnoni, sei ori tra Olimpiadi e Mondiali, e Isolde Kostner, due ori iridati. Non però in Coppa del Mondo, dove Federica Brignone ha addirittura vinto la sfera di cristallo assoluta due anni fa ed è la più vincente di sempre per l’Italia con 19 successi, contro i 16 di Compagnoni, superata anche da Goggia, arrivata a quota 17 proprio il giorno prima dell’infortunio di Cortina d’Ampezzo che ha rischiato di pregiudicarle la partecipazione ai Giochi cinesi, e che di fatto le ha pregiudicato lo storico bis olimpico di Pyeongchang 2018 in discesa.

E sono state proprio Brignone e Goggia, nel corso delle ultime sette stagioni, da quando cioè la valdostana ha cominciato a vincere seguita nell’inverno successivo dalla bergamasca, a trascinare il resto della squadra a livelli di rendimento in Coppa del Mondo che pochi si immaginavano: in primis atlete come Marta Bassino ed Elena Curtoni hanno brillato o stanno brillando di luce propria, e non solo loro, ma Nadia Delago, oggi al primo podio della sua ancor giovane carriera nel Grande Sci, è ormai pronta per vincere, così come la sorella maggiore Nicol, che quest’anno ha un po’ sofferto per l’infortunio al tendine d’Achille che le ha fatto saltare tutta la scorsa stagione. E poi aspettiamo una polivalente come Laura Pirovano, che lo scorso inverno sembrava in rampa di lancio e che all’inizio di questa stagione si è gravemente infortunata al ginocchio.

Brignone e Goggia, rivali acerrime in pista e fuori dalla pista

Brignone e Goggia: amiche mai. Due trascinatrici ma allo stesso tempo due primedonne assolute che non possono stare sullo stesso gradino più alto del podio. La loro rivalità è diventata acerrima nel corso dei Mondiali di St. Moritz del 2017, nel corso della conferenza stampa della vigilia del gigante in cui poi Sofia il giorno dopo vinse il bronzo proprio ai danni di Federica, e da allora non è mai diminuita di intensità, tanto è vero che “Fede” da quest’anno si è praticamente creata un team privato venendo seguita dal fratello Davide, che la affianca già da poco prima di quei Mondiali di cinque anni fa. Troppo diverse caratterialmente per andare d’accordo, e anche due modi diversi di reagire alle avversità, o presunte tali: se va forte Federica, va meno forte Sofia, oppure se va forte Sofia, va meno forte Federica.

Con la differenza che quando una ruba la scena all’altra, nel caso di Sofia, la bergamasca non agisce con le parole ma coi fatti e fa di tutto per tornare ai suoi livelli, anche perché spesso deve recuperare da infortuni, mentre nel caso di Federica arrivano dichiarazioni spesso inopportune, come quelle dell’anno scorso quando perse nei quarti del parallelo mondiale di Cortina d’Ampezzo contro Bassino (che vinse poi l’oro), o come quelle di ieri, nelle quali, piena di rabbia per il feeling inesistente con la pista Rock di Yanqing e consapevole invece che il pendio cinese andava alla perfezione per la rivale, ha annunciato di non voler arrivare ai Giochi di Milano-Cortina 2026, salvo poi fare marcia indietro su imbeccata dell’Ufficio Stampa della FISI.

Brignone e Goggia: la loro rivalità è un bene ma può anche essere un male

Insomma, è un bene o un male la rivalità tra Brignone e Goggia? Da un lato un bene, perché le compagne di squadra, seguendo il loro esempio di essere grandi lottatrici in pista, vogliono arrivare anche loro al loro livello, e spesso ci riescono. Dall’altro invece, come abbiamo visto, rischia di essere un male, perché specialmente Brignone rischia di consumarsi in un atteggiamento autodistruttivo, e le affermazioni di ieri oltretutto sono state ancora più inopportune visto l’argento conquistato in gigante una settimana prima. Speriamo che, da grande fuoriclasse che è in pista, la valdostana riesca a tornare ai suoi livelli nella combinata di venerdì, per rispondere a Goggia, il cui argento di oggi vale come minimo un oro ma dal punto di vista umano vale molto di più per la capacità di non mollare mai che la fuoriclasse bergamasca ha una volta di più dimostrato in una carriera colma di grandi abissi e di ritorni fragorosi.

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