Ai microfoni di Sky Sport il direttore sportivo della Ferrari Mattia Binotto si è nuovamente difeso dalle accuse di strategia suicida nei confronti di Charles Leclerc nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, vinto poi comunque dall’altra Ferrari di Carlos Sainz.
“Cosa avremmo potuto fare di diverso? Penso che non ci sia una sola risposta lineare. Iniziamo con il dire che prima della Safety Car avevamo la macchina più veloce in pista, per cui abbiamo chiesto a Carlos di lasciare passare Charles, e l’inversione delle posizioni è arrivata subito. Credo che fosse la mossa più azzeccata in quel momento. Quindi, dopo la Safety Car, come sempre, abbiamo voluto dare priorità al leader della gara. Abbiamo deciso di lasciare fuori Charles perché, se i rivali alle spalle fossero poi rimasti in pista, lui avrebbe perso la posizione. Siamo convinti che fosse la decisione più giusta”.
Poi è arrivata anche la spiegazione del dito puntato contro il monegasco al termine della gara sul circuito inglese.
“L’avevo visto molto frustrato, ma era il nostro stesso dispiacere. Capivo il suo umore, dopotutto è in lotta per il campionato e non ha vinto solo per fattori esterni che non dipendevano da lui. Ci siamo incrociati nel paddock e ho voluto ribadirgli che non doveva essere dispiaciuto, ma doveva sorridere perché aveva dimostrato nuovamente di essere un campione, nonostante una macchina danneggiata”.