Dell’epilogo quasi grottesco di Baku c’è già una letteratura sulla Ferrari di cui nessuno può trascurarne gli impatti, con le premesse che una vettura magnifica, altamente competitiva guidata da due tra i piloti più capaci del circuito, come Charles Leclerc e Carlos Sainz.
- I problemi della Ferrari: porpoising e affidabilità
- La situazione piloti e Mondiale
- Briatore difende Binotto e la Ferrari
- Briatore: il problema affidabilità decisivo
I problemi della Ferrari: porpoising e affidabilità
Due i limiti che hanno indotto Mattia Binotto, i protagonisti e gli stessi addetti ai lavori a riflettere, a valutare e, naturalmente, a scrivere: l’affidabilità di questa meraviglia della scuderia di Maranello, che però ha centrato il fallimentare doppio ritiro nel GP dell’Azerbaijan, e il porpoising.
Il prossimo appuntamento, previsto dal calendario del Mondiale, non permette più deroghe e concessioni e di ciò è pienamente cosciente lo stesso Binotto che dopo il Canada non potrà avvalersi, da regolamento senza incorrere in sanzione, di quella svolta attesa a Baku. Una situazione delicata anche se, ricorda Flavio Briatore (imprenditore vicino alla F1 ed ex dirigente della Benetton), il punto di partenza se lo sono dimenticati già in troppi.
La situazione piloti e Mondiale
La situazione, sul versante della classifica vede Charles Leclerc terzo, distante ben 34 punti da Max Verstappen alla guida della Red Bull, mentre in quello costruttori il Cavallino Rampante ha 80 punti di distacco dalla monoposto messa a punto dai bibitari.
Domenica, come scrivevamo sopra, in Canada gli ingegneri della Ferrari dovranno sanare i limiti se non i problemi della power unit e all’impianto idraulico che hanno compromesso la gara del tutto, sia per Leclerc sia per Sainz gettando nello sconforto e compromettendo lo spirito di questa gara che ancora una volta aveva visto la Rossa dominare la pole.
Briatore difende Binotto e la Ferrari
Briatore dalla sua ha difeso l’operato di Binotto:
“Bisogna vedere da dove arriva la Ferrari. Credo che quest’anno abbia fatto un passo enorme dalla parte motoristica, ha fatto pochi km in preparazione dei gran premi, credo che sia il team che ha fatto meno km, e alla lunga l’affidabilità la paghi“, ha sottolineato a GR Parlamento di Radio Rai l’ex manager della Benetton, per poi aggiungere:
“La cosa negativa è che quando c’è la possibilità di vincere come a Monte Carlo, che non è un GP di motore e dove hanno sbagliato le strategie, bisogna concretizzare”.
Briatore: il problema affidabilità decisivo
“A Baku le strategie sono state fatte bene, la tempistica del pit stop di Leclerc era perfetta, ma il motore non ha tenuto. Anche altri team spinti dalla power unit Ferrari hanno avuto problemi, per cui si può dire che questo sviluppo aggressivo del motore ha portato sì la Ferrari ad essere più competitiva, ma adesso ha un problema di tenuta del propulsore. Ricordiamoci dov’era la Ferrari l’anno scorso, vediamo dov’è quest’anno: ad un certo punto ha fatto un passo da gigante, ma in questo momento l’affidabilità è fondamentale. Non finire le gare è un disastro, significa regalare 43 punti. Dispiace perché avere la Ferrari in competizione con la Red Bull è fantastico per i tifosi, per l’intera Formula 1 e per tutti quanti. Così, speriamo di no, rischia di diventare un po’ una passeggiata per la Red Bull”.
Da uomo legato da sempre alla F1, tornato tra i protagonisti in modo molto indiretto, Briatore ha analizzato il momento della stagione che con la crisi della Ferrari e l’ascesa della Red Bull non può che prendere una direzione. Quella che ha voluto imprimere Hannah Schmitz.