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Flop Chiesa al Liverpool, Slot stronca l’ex Juve: e la Serie A drizza le antenne

L’attaccante italiano ha giocato solo 78 minuti: spesso ai box per problemi fisici, il tecnico olandese si è detto preoccupato e dispiaciuto per lui. A gennaio potrebbero aprirsi nuovi scenari di mercato, Roma e Napoli lo hanno cercato con insistenza in estate

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Il solito classico refrain che si affronta quando si analizzano le differenze tra Premier League e Serie A: in Inghilterra i ritmi sono più elevati, e le italiane fanno fatica ad adeguarsi. Le parole di Arne Slot, tecnico del Liverpool, su Federico Chiesa, sembrano confermare in pieno quello che pensano in tanti.

Liverpool, Chiesa non ingrana

D’altronde, se tutti riconoscono la maggiore attenzione alla tattica da parte degli italiani, il problema va cercato altrove, segnatamente nella fisicità che naturalmente deve accompagnarsi ad un bagaglio tecnico adeguato. Chiesa dispone sicuramente del secondo, ma non del primo: almeno, non in questa fase della sua carriera. Arrivato in estate sulla sponda rossa della Merseyside dalla Juventus, l’esterno ha fino ad ora totalizzato soltanto 78 minuti distribuiti su tre partite nelle tre differenti competizioni. Un bottino magro, fermo restando la concorrenza che è di quelle importanti: ma l’ambientamento è stato reso complicato dai continui problemi fisici che attanagliano l’esterno italiano, in ritardo di condizione rispetto ai compagni di squadra.

Liverpool, Slot se la prende con la Serie A

È questo il tasto su cui ha battuto il suo allenatore, Arne Slot, nella conferenza stampa di vigilia al match di Champions contro il Lipsia: “È piuttosto semplice spiegarla, anche se certamente è un problema complesso – ha detto – Federico ha saltato l’intera preparazione del pre campionato e poi è arrivato in un campionato dove l’intensità è più alta rispetto alla Serie A. Abbiamo appena incontrato due squadre italiane (Milan e Bologna), quindi ora posso affermarlo con sicurezza”. Il resto viene da sé : “Questo rende difficile per lui fare il passo necessario per raggiungere i livelli di intensità del resto della squadra – ha aggiunto Slot – questo non ha molto a che fare con il campionato italiano o la Premier League, è più dovuto al fatto che ha perso un pre campionato completo ed è difficile per ogni giocatore, quando ci sono costantemente partite, portarli ai livelli a cui siamo arrivati”.

Chiesa, concorrenza-monstre

Va da sé che ora ci si chiede quale possa essere il futuro di un giocatore che ha di questi problemi, come se non bastasse avere davanti gente come Salah, Diogo Jota, Luis Diaz, Darwin Nunez e Cody Gakpo. “Difficile da dire – ha spiegato -, ma è una grande delusione per lui che entri ed esca continuamente dagli allenamenti. Mi dispiace per lui, ma ha firmato un contratto a lungo termine, quindi vedremo cosa ci darà una volta che sarà in forma. Al momento, sfortunatamente, è stato solo una o due volte tra i titolari e non di più”.

Chiesa, ipotesi prestito a gennaio

Va da sé che, se la situazione non dovesse cambiare, a gennaio potrebbero aprirsi nuovi scenari di mercato su Chiesa, che in estate era stato cercato da Roma e Napoli in particolare, ma anche Inter e Milan avevano drizzato le orecchie senza dimentica Barcellona e Chelsea. Anche perché il prezzo era di “saldo”, data la scadenza contrattuale con la Juventus: il Liverpool lo ha ingaggiato per circa 12 milioni, nulla vieta che possa girarlo in prestito, fermo restando che l’ingaggio da 7,5 milioni di euro netti a stagione potrebbe rappresentare uno scoglio difficile da superare.

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