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Flop Italia, Moggi torna a parlare di Calciopoli e scatena la polemica

L’ex dirigente della Juventus analizza l’eliminazione della nazionale di Mancini dai prossimi Mondiali: “La Juve era guida del movimento”

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La mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali in Qatar del 2022 continua a far discutere. La doccia fredda contro la Macedonia del Nord è stata come un brusco risveglio per il calcio italiano che ora prova a fare i conti e a capire cosa non abbia funzionato. Roberto Mancini ha subito tantissime critiche a distanza di pochi mesi dalla vittoria dell’Europeo ma in tanti provano ad analizzare la situazione più nel profondo. 

Moggi al veleno: “E’ cominciato tutto con Calciopoli”

L’Italia conquista il Mondiale nel 2006 nell’estate segnata dalla rivoluzione Calciopoli, da quel momento il rapporto degli azzurri con la Coppa del Mondo è stato a dir poco tormentato con due eliminazioni ai gironi e due mancate qualificazioni. Per Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, non ci sono dubbi sulle cause. E’ tutto cominciato proprio con Calciopoli. 

Nel corso di un’intervista concessa all’Adnkronos, l’ex dirigente bianconero commenta così il flop dell’Italia: “La crisi del calcio italiano ha inizio con Calciopoli nel 2006. E’ stata distrutta la Juventus, da sempre gioia del calcio italiano e della nazionale in particolare, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Fino al 2006 la nazionale italiana era un modello vincente con tanti bianconeri in campo. In Italia purtroppo funziona così quando una cosa funziona la vogliamo distruggere e ora ne paghiamo le conseguenze”. 

Juve: i tifosi si schierano con Moggi

Le parole di Luciano Moggi hanno presa immediata sui tifosi della Juventus, da sempre molto sensibili su quanto accaduto nell’estate de 2006. E in un momento in cui la società bianconera è al centro di una nuova inchiesta sono in tanti a schierarsi con l’ex dirigente: “Dopo la farsa Calciopoli – scrive un tifoso – chi si è impadronito della Federazione ha pensato solo a coltivare il proprio orticello”. La pensa allo stesso modo anche Shak: “Sta di fatto che con zero juventini in campo siamo tornati a casa con la Macedonia. Invece quando si vincono i Mondiali com’è?”. 

Anche Terry si schiera con Moggi: “La Juve è sempre stata il pilastro della nazionale, spiace che non sia più così e i risultati si vedono. Ma in generale ci sono troppi stranieri che giocano nel squadre di serie A”. E ancora: “La federazione si trova quello che ha seminato”. 

Moggi scatena la polemica

Ma ci sono anche tante voci fuori dal coro. Del resto dopo il 2006 Milan e Inter hanno vinto la Champions, e solo la scorsa estate la nazionale ha conquistato l’Europeo: “Ormai è una storiella che si racconta – scrive Domenico – la verità è che sono passati 16 anni ma lui non riesce a superarla”. E ancora: “Sono convinto che 16 anni siano una mezza generazione e dunque i risultati dell’altro giorno non hanno a che vedere con il 2006. Non è che Calciopoli ha impedito la nascita di talenti puri”. 

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