Il 2023 del Tottenham non è iniziato nel migliore dei modi. Per usare un eufemismo. Dopo il pareggio strappato in rimonta in casa del Brentford nel Boxing Day a Santo Stefano è infatti arrivata la brutta sconfitta interna contro l’Aston Villa nel match che ha segnato il ritorno degli Spurs a White Hart Lane dopo la lunga pausa per i Mondiali.
- Premier League, sprofondo Tottenham: ripartenza da incubo per Conte
- Tottenham in crisi, il messaggio di Conte alla società
- Conte, il contratto in scadenza e le voci sulla Juventus: lo scenario
Premier League, sprofondo Tottenham: ripartenza da incubo per Conte
La formazione di Birmingham, che occupa una tranquilla posizione di centroclassifica, è passata con autorità per 2-0 grazie ai gol di Buendia e di Douglas Luiz, aprendo ufficialmente la crisi della squadra di Antonio Conte, già annunciata dai risultati rimediati prima della sosta. Dopo la sofferta qualificazione agli ottavi di Champions League come prima classificata del Gruppo D, davanti al Porto, ma dopo aver rischiato fino alla fine il declassamento in Europa League, il Tottenham, che nella prosecuzione della propria campagna europea affronterà il Milan, ha vinto solo una delle cinque partite ufficiali disputate, il soffertissimo 4-3 sul Leeds dello scorso 12 novembre, gara risolta da una doppietta di Rodrigo Bentancur dopo che gli Whites erano stati in vantaggio per tre volte.
Ad acuire il momento di difficoltà vissuto dalla squadra c’è anche il dato record nella storia del club, aggiornato dopo il ko contro i Villans: il Tottenham è infatti andato in svantaggio per 1-0 per la decima partita consecutiva tra Premier, Champions League e Coppa di Lega, torneo dal quale gli Spurs sono stati eliminati al terzo turno dopo la sconfitta per 2-0 contro il Nottingham Forest subita il 9 novembre.
Tottenham in crisi, il messaggio di Conte alla società
Numeri eloquenti, per arginare i quali non è bastata neppure la ritrovata vena realizzativa di capitan Harry Kane, tornato subito al gol contro il Brentford dopo la delusione vissuta al Mondiale che ha visto l’Inghilterra eliminata ai quarti di finale dalla Francia complice anche un rigore fallito dal centravanti nei minuti finali sul punteggio di 1-1.
“Kane aveva giocato un buon Mondiale prima di sbagliare il rigore, ma è un giocatore di personalità e lo ha dimostrato voltando subito pagina” aveva detto Conte dopo il pareggio contro il Brentford, prima di sottolineare la forza morale della squadra nel dar vita all’ennesima rimonta, ma anche la delusione per la nuova partita vissuta ad handicap: “Non possiamo sempre regalare il primo gol agli avversari” aveva osservato il tecnico salentino, il cui umore è inevitabilmente cambiato dopo il ko contro l’Aston Villa.
Ai microfoni della BBC, infatti, l’ex ct della nazionale: “Voglio essere onesto e molto chiaro. Al club ho riferito le mie opinioni. I tifosi meritano il meglio, forse rimanere quinti è il massimo, o forse il massimo possibile è puntare al sesto posto, al settimo, o magari al quinto o al quarto. Non so dirlo”.
“on ho mai detto che quest’anno potessimo essere competitivi per vincere il titolo, sarebbe stata una follia – ha aggiunto Conte – Se vuoi diventare una squadra che lotta per questo, devi avere fondamenta solide. E questo vuol dire avere 13-14 giocatori forti e poi ogni anno aggiungerne uno o due. Il nostro obiettivo al momento è il quinto posto”.
Conte, il contratto in scadenza e le voci sulla Juventus: lo scenario
Parole che di certo non saranno piaciute a società e tifosi, inevitabilmente preoccupati per il futuro dell’allenatore capace di riportare il club ad alti livelli entro i confini nazionali e non solo dopo le deludenti annate seguite all’addio in panchina di Mauricio Pochettino. Il contratto di Conte con il Tottenham scadrà il prossimo 30 giugno, le trattative per il rinnovo sono aperte da tempo, ma non sono ancora arrivate ad un punto di svolta. Il problema non è legato tanto all’ingaggio proposto all’allenatore, ma, come intuibile dalle parole di Conte, dalle prospettive di crescita del club, dagli obiettivi che si porrà la società nella prossima stagione e soprattutto dalla chiarezza invocata da Conte rispetto ai tifosi. Tutti segnali che, sebbene gli Spurs siano in piena corsa per l’obiettivo minimo della stagione, un posto tra le prime quattro della Premier, fanno pensare alla fine di un’avventura iniziata nel novembre 2021. Sullo sfondo delle negoziazioni con il Tottenham, nel futuro di Conte si staglia il clamoroso ritorno alla Juventus.
Il diretto interessato ha glissato sul tema nelle scorse settimane e del resto in casa bianconera non è certo questo il tema di maggiore attualità visto il delicatissimo momento vissuto a livello societario, ma da nessuna delle due parti sembra esserci preclusione affinché si riformi una coppia scoppiata in maniera traumatica nell’estate 2014 con le dimissioni annunciate da Conte a ritiro già iniziato dopo aver vinto tre scudetti nelle prime tre stagioni sulla panchina bianconera, i primi dopo la rinascita del club successiva a Calciopoli. Il fatto che la Juve stia vivendo un momento di difficoltà e transizione simile a quello iniziato nel 2007 e che la rivoluzione già operata in società possa favorire il clamoroso ritorno sono, al momento, solo coincidenze. Nessuna trattativa è stata già impostata e a decidere il futuro della panchina della Juve sarà il rendimento della squadra di Allegri nella seconda parte di stagione: il tecnico livornese, che nel 2014 succedette proprio a Conte riuscendo a rivitalizzare una squadra che sembrava a fine ciclo e portata a vincere altri cinque scudetti e a raggiungere per due volte la finale di Champions League, è stato investito di maggiori poteri dopo l’azzeramento del CdA ed è sotto contratto fino al 2024 per 8 milioni netti.