Dallo sfogo nel post-gara contro la Stella Rossa al faccia a faccia avuto ieri a Milanello, fino al summit previsto nel pomeriggio: tra Paulo Fonseca e Theo Hernandez volano gli stracci. Il portoghese ha chiesto all’esterno francese di concentrarsi solo sul Milan, di lasciare da parte le situazioni esterne che orbitano intorno a lui e intorno al club, che ha mostrato vicinanza all’allenatore.
- Faccia a faccia Fonseca-Hernandez, cosa è successo
- Fonseca, altri colloqui: da Calabria a Tomori
- Fonseca e i confronti, con Leao ha funzionato
Faccia a faccia Fonseca-Hernandez, cosa è successo
Che Theo Hernandez fosse uno dei destinatari dello sfogo di Paulo Fonseca avuto nel post-gara contro la Stella Rossa, era fuori discussione. L’esterno mancino francese è appannato e fuori forma, viaggia col freno a mano tirato e questo al tecnico non piace affatto.
Theo è uno dei leader della squadra, ma al Milan serve la sua migliore versione, quella mostrata nei primi anni al Milan. “Io lavoro tutti i giorni per fare bene, non so se nella nostra società tutti possono dirlo”, ha tuonato Fonseca mercoledì sera, prima di una conferenza stampa al vetriolo, dopo la vittoria in extremis ottenuta in Champions League, la quarta consecutiva.
Il primo faccia a faccia l’ha avuto proprio con Theo Hernandez. Fonseca gli ha indicato gli errori commessi e l’ha invitato a concentrarsi sulla squadra: un tentativo quasi estremo per pungolarlo nell’orgoglio, per invitarlo a reagire, per tornare a essere il giocatore ammirato al Real Madrid e osannato nelle prime stagioni in rossonero.
Il francese ha ammesso di non essere in forma, soprattutto dal punto di vista fisico. È consapevole di alcune battute a vuoto sul piano delle prestazioni e dell’atteggiamento in campo. Rimane da capire se contro il Genoa giocherà titolare o partirà dalla panchina, per tirare il fiato.
Fonseca, altri colloqui: da Calabria a Tomori
Dopo Theo, Fonseca si concentrerà su altri calciatori finiti nel calderone dei rimproveri post Stella Rossa. Ovvero Calabria e Tomori. Il capitano, dopo la sostituzione di mercoledì sera, ha evitato qualsiasi contatto con il portoghese all’uscita dal campo, costeggiando l’area tecnica.
Si è visto Fonseca corrergli dietro, senza raggiungerlo, e Calabria tirare via dritto, senza degnare l’allenatore di uno sguardo o di un saluto. Un atteggiamento che non è piaciuto al tecnico, in primis, e alla società; un comportamento che non si lega alla qualità umana che dovrebbe possedere un capitano all’interno dello spogliatoio.
Anche Tomori, già finito nell’occhio del ciclone per l’ammutinamento e il rigore regalato ad Abraham a Firenze, va recuperato mentalmente. A Fonseca non è andata giù l’ammonizione rimediata durante il riscaldamento: sarà squalificato per la prossima di Champions League.
Ma ci sono altri calciatori un po’ sottotono nell’ultimo periodo, come Loftus-Cheek, che si è infortunato nel primo tempo con la Stella Rossa: saranno tutti convocati per un faccia a faccia chiarificatore.
Fonseca e i confronti, con Leao ha funzionato
I colloqui individuali, intanto, sembrano aver colpito nel segno, basti pensare al ritorno in pompa magna di Rafa Leao, accantonato per alcune partite, scivolato in panchina e poi rispolverato nelle ultime uscite che hanno visto il portoghese tra i migliori in campo (anche contro la Stella Rossa).