Un’incredibile combinazione tra Messi, Dostoevskij, Buffon e Socrate nel suo elaborato di laurea, “Filosofia del Gioco: L’estetica del calcio e il ruolo del portiere”, ma ora, Francesco Farioli, si trova ad affrontare una nuova sfida da allenatore con un capitano di nome Dante, cinque anni più anziano di lui. Il nuovo condottiero del Nizza, dopo essere stato il vice De Zerbi in Turchia, è partito con il botto battendo le big e volando al secondo posto in Ligue 1. Ieri il capolavoro: battuto il Psg dei marziani per 3-2 davanti a un Parco dei Principi attonito.
- Francesco Farioli: dal Sassuolo alla Turchia sempre con De Zerbi
- Francesco Farioli, un approccio unico al gioco
- Farioli al Nizza, inizio già positivo: battuto PSG e secondo posto
- Farioli, un sognatore con i piedi per terra
- La filosofia dell'idea di calcio di Farioli
Francesco Farioli: dal Sassuolo alla Turchia sempre con De Zerbi
Il percorso di Farioli è stato eccezionale: ex allenatore dei portieri del Sassuolo di De Zerbi, ha iniziato la sua carriera all’accademia Aspire di Doha e ha poi trascorso tre anni in Turchia come allenatore capo: inizia come vice-allenatore all’Alanyaspor, poi guida il Fatih Karagumruk all’8° posto. Torna all’Alanyaspor, chiudendo 5° con record di punti. Nonostante rescinda a gennaio, avvia nuova avventura.
Francesco Farioli, un approccio unico al gioco
Ma più che il suo percorso precoce e l’amore per l’avventura lontano da casa, Francesco Farioli si distingue per il suo approccio unico al gioco del calcio. Ha una sete insaziabile di attaccare, divertirsi e far divertire il pubblico. Si distingue anche per la sua empatia con i calciatori, che lo seguono con fiducia, nonostante non sia mai stato un calciatore professionista. A soli 21 anni, ha iniziato ad allenare i portieri in Toscana.
Farioli al Nizza, inizio già positivo: battuto PSG e secondo posto
Il debutto di Farioli al Nizza non doveva essere proprio un’impresa facile, con incontri iniziali contro Lille, Lione e Psg nelle prime cinque giornate. Tuttavia, il Nizza, ha creduto in lui e gli ha fatto firmare un biennale. Per ora l’allenatore sta ripagando alla grande la fiducia: 9 punti in 4 giornate e momentaneo 2° posto solitario in classifica. Farioli ha anche già fatto vedere i sorci verdi ai fenomeni di Luis Enrique battendo in trasferta il PSG per 3-2, nonostante una doppietta di Mbappè e ammutolendo il Parco dei Principi. Erano 14 anni che il Nizza non passava a Parigi.
Farioli, un sognatore con i piedi per terra
Farioli non è l’Harry Potter della panchina, né l’equivalente di Julian Nagelsmann, che ha debuttato in Bundesliga a 27 anni e ha preso le redini del Bayern a 34. Lui crede fermamente nel calcio come fonte di divertimento e come strumento per costruire un gruppo coeso in grado di ottenere risultati senza perdere il suo spirito originario. È un sognatore con i piedi per terra, privo di narcisismo e di quell’atteggiamento da filosofo del pallone che talvolta caratterizza gli allenatori che non hanno mai giocato.
La filosofia dell’idea di calcio di Farioli
Nel suo elaborato per l’Università di Firenze, facoltà di filosofia, corso di estetica, Farioli scriveva frasi come questa: “Il sogno è il calcio sottratto all’idiozia calcistica, alla volgarità degli italioti, alla corruzione e all’inquinamento che minacciano di soffocarlo: un calcio concepito in armonia con altre attività, modalità e sfere dell’esistenza, ricondotto nuovamente alla sua fonte originaria, al suo essere gioco carico di avventura e al piacere provato dai bambini.”