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Furia Lecce sull'arbitro Fabbri: "Ha falsato il referto, non lo vogliamo mai più"

Duro attacco del presidente Sticchi Damiani al fischietto romagnolo in relazione all'ultima gara di campionato con la Lazio che poteva costare la B

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Sono passati 10 giorni ma quanto accaduto all’Olimpico nell’ultima giornata di campionato di serie A nella gara con la Lazio non è stato ancora digerito dal presidente dei giallorossi Saverio Sticchi Damiani. Nella conferenza di fine stagione, oltre alla gioia e all’orgoglio per una salvezza che a un certo punto appariva proibitiva e ai propositi per l’anno prossimo, ampio spazio è stato dedicato allo sfogo contro l’arbitro di quella gara, Fabbri di Ravenna.

Le decisioni del Giudice sportivo

Bastava leggere il comunicato con i provvedimenti disciplinari del 26 maggio per capire che qualcosa era andato storto. Squalificato per due turni Ante Rebic (Lecce), insieme con una multa di 15mila euro, espulso “per avere rivolto ad un assistente più volte un’espressione irriguardosa indirizzata agli ufficiali di gara, inoltre, al termine della gara, negli spogliatoi, rivolgeva una critica irrispettosa al direttore di gara”. Sempre in relazione al club salentino 15mila euro di multa al Lecce “a titolo di responsabilità diretta in relazione al comportamento del presidente, Saverio Sticchi Damiani, a sua volta multato di 15mila euro “per avere rivolto, dalla tribuna e poi negli spogliatoi, critiche gravemente irrispettose agli ufficiali di gara e all’arbitro”. Espulso per simili comportamenti, è stato squalificato per un turno e dovrà pagare cinquemila euro il team manager della società leccese, Claudio Vino. Solo una squalifica per il collaboratore tecnico dei salentini, Fabio Micarelli, e una multa di diecimila euro per l’ad del club, Sandro Mencucci.

Lo sfogo del presidente del Lecce

Una stangata che il patron del club pugliese ancora non accetta e partono le bordate. Dopo aver ricordato le ingiustizie arbitrali che avrebbe subito quest’anno il Lecce (“Quest’anno ci siamo salvati subendo tantissime ingiustizie. Gli episodi arbitrali avuti a sfavore rappresentano un unicum. Non ci dimentichiamo di questo, c’è stato un tema che non ricollego a pregiudizi come ad essere un piccolo club del sud, ma prendiamo atto che gli episodi sono stati tanti. Non si può non tener conto che mancano diversi punti figli di questi episodi. Quando le cose vanno male sul piano sportivo, gli episodi arbitrali non vengono considerati rilevanti“) ecco le accuse a Fabbri.

Fabbri sotto accusa

“Ci siamo salvati nonostante tanti errori nella gara con la Lazio. Abbiamo subito una espulsione per doppio giallo inaccettabile, in più un episodio da rigore cancellato: sono episodi che avrebbero anche potuto decretare la nostra retrocessione“.

E ancora: “In occasione dell’ultima partita il Lecce è stato incomprensibilmente multato. Abbiamo fatto comunicazione scritta ai vertici arbitrali per via di questi episodi e per il trattamento ricevuto da parte del direttore di gara che era molto, molto, molto nervoso e molto, molto, molto maleducato. Lo sfogo è stato un referto completamente falso. Chiederò che questo signore non venga più ad arbitrare il Lecce. Mi ha trattato con maleducazione. Un’ora dopo, durante l’emozionante festa, sono andato a salutarlo, e sono stato trattato con maleducazione da un signore che ha voluto infierire con un inaccettabile referto arbitrale. Era inspiegabilmente nervoso”.

L’arbitro romagnolo ha stangato anche Rebic, Mencucci, Micarelli e Vino. Sticchi Damiani continua: “Il referto di Fabbri? Posso parlare della parte che mi riguarda, io ero andato anche in un momento di festa ed educazione. Rebic e Mencucci hanno sbagliato nei suoi confronti, anche se gli hanno poi chiesto scusa. Sono andato tranquillamente a parlargli, lui mi ha cacciato dallo spogliatoio con numerosi ‘Ehi Sticchi’, io gli ho detto che in Serie A non ci si rivolge così, ed infatti non mi era mai capitato. Credo abbia anche restituito le maglie che gli avevamo regalato. Per onore di cronaca dico che andandomene gli ho chiesto se ci fosse stata qualcosa che non gli era piaciuto, e lui l’ha presa come un’allusione al risultato”.

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