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Genoa-Lecce 2-1 pagelle: Retegui ed Ekuban eurogol da rimonta, Krstovic non basta

Top e flop di Genoa-Lecce: Ekuban da sogno, Retegui ritrovato. Krstovic luci ed ombre ma torna al gol che mancava da 114 giorni. Martinez decisivo

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Il Genoa non si ferma più. Cinque minuti da urlo che valgono la vittoria sul Lecce dopo settanta minuti di sofferenza. Sembrava quasi impossibile vincere una gara completamente bloccata – con pochi spunti offensivi fino a 20′ dalla fine – e con il Lecce che aveva preso completamente le misure sui grifoni. Tenacia, cuore, grinta, traverse e rovesciate: ecco la ricetta perfetta per arrivare prima al gol di Retegui, che sfrutta un tap-in in area al 70′ dopo la traversa su punizione di Gudmundsson, e poi al raddoppio grazie al gesto tecnico super di Ekuban con una rovesciata. Seconda vittoria di fila, l’undicesimo posto a quota 28 punti in classifica per il Grifone e l’imbattibilità dal 15 dicembre 2023. Non è bastato, invece, al Lecce interrompere il digiuno di Krstovic, tornato al gol dopo 114 giorni, dopo che aveva anche sbagliato il calcio di rigore in avvio di gara. Il Lecce torna al gol, che mancava da due partite, ma non riesce a tenere saldo il risultato fino alla fine anche a causa dell’errore di Kaba al 36′ vicinissimo al raddoppio. Gli uomini di D’Aversa non sanno vincere più, l’ultimo successo risale al 16 dicembre 2023 contro il Frosinone; da allora cinque sconfitte e un pareggio. I pugliesi scendono al 14esimo posto a quota 21.

Genoa-Lecce, la chiave tattica della partita

Il 3-5-2 è ormai collaudato per gli uomini di Gilardino: Retegui e Gudmundsson in avanti con Malinovsky vertice basso di centrocampo che si alza in fase offensiva tra le linee offensive. Gli uomini di D’Aversa passano al 4-3-3 anziché schierare il 4-2-3-1. Il Lecce alza i suoi esterni d’attacco – Sansone e Almqvist – in linea con Krstovic per puntare negli uno contro uno i tre uomini della difesa rossoblu. E’ così che nasce l’azione del calcio di rigore al 16′ per i giallorossi, poi sbagliato. Il Genoa non trova spazio e si rifugia nelle verticalizzazioni e nell’appoggio su Malinovsky per far salire il baricentro della squadra. Gilardino chiede ai suoi uomini di rinunciare al pressing alto per cercare di far salire maggiormente il Lecce per poi provare a colpirlo in contropiede o con verticalizzazioni verso Retegui. Il Genoa resta timido in fase di costruzione di gioco e commette una leggerezza che gli costa il primo gol subito a causa di un errore in fase di impostazione.

Nel secondo tempo il Lecce cala di intensità e si arrocca nella sua metà campo per mantenere il vantaggio. Il Genoa resta tutto compatto e Gilardino la risolve con i cambi grazie all’entrata in campo di Ekuban che gioca in area di rigore tra Retegui e Gudmundsson, senza pestare i piedi ma aumentando la pericolosità in area. Gudmundsson viene fatto scalare in fase di non possesso in posizione di laterale sinistro di centrocampo nel 3-5-2, mentre in fase offensiva torna a fare il terzo d’attacco. Tutti arroccati dietro nel primo tempo e tutti disperatamente in avanti nel secondo: la chiave della partita che porta Gilardino a battere D’Aversa.

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I top e flop del Genoa

  • Ekuban 7.5 “Sono qua io”. E’ il suo gesto dopo il gol del 2-1. Rovesciata pazzesca in area di rigore che vale il raddoppio per il Genoa. Gioca tra i due d’attacco per aumentare la pressione offensiva. Diventa l’uomo in più del reparto offensivo per i suoi movimenti in area senza dare punti di riferimento agli avversari e senza pestare i piedi a Retegui e Gudmunsson.
  • Retegui 7. Sfrutta la ribattuta della traversa per elevarsi in cielo e superare di testa i difensori avversari. Con la sua cresta tocca la palla e pareggia i conti.
  • Martinez 7. Tanta serenità alla squadra, gioco di piedi e verticalizzazioni lunghe. Tranquillità e visione di gioco per un portiere che è anche abile a serrare la porta su calcio di rigore parato a Krstovic al 18′.
  • Gudmundsson 6.5. Una punizione magistrale al 66′ con la palla che però si stampa però sulla traversa e sbatte sulla linea di porta senza entrare.
  • Vazquez 5. Commette una ingenuità fatale in area e concede un calcio di rigore netto al Lecce.

I top e flop del Lecce

  • Almqvist 6.5. Entra in area dalla destra e salta secco Vasquez per poi guadagnare un calcio di rigore al 16′.
  • Krstovic 6.5. Era da inizio ottobre che non segnava più, in più aveva anche sbagliato un calcio di rigore in avvio di partita ma al minuto 31′ mette fine al digiuno e trova il gol del vantaggio grazie ad un tiro forte dalla distanza deviato.
  • Kaba 6. Va vicinissimo al raddoppio quando al 36′, dall’interno dell’area di rigore, conclude al volo di sinistro ma schiaccia la palla che esce di poco a lato.
  • Gendrey 6. Assist per Krstovic su palla recuperata.
  • Sansone 5.5. Poco influente in fase offensiva.

Genoa-Cagliari: il tabellino della partita

GENOA (3-5-2): Martinez; Vogliacco (90+3′ Matturro), Bani, Vasquez; De Winter, Thorsby (46′ Sabelli), Malinovsky, Strootman, Spence (46′ Ekuban); Retegui (90′ Bohinen), Gudmundsson. A disp. Leali, Sommariva, Bohinen, Cittadini, Fini, Papadopoulos, Arboscello, Cisse. All. Alberto Gilardino.

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo (90′ Pierotti); Kaba (90′ Gonzalez), Ramadani, Oudin (73′ Rafia); Almqvist, Krstovic (64′ Piccoli), Sansone (64′ Banda). A disp. Brancolini, Samooja, Venuti, Dorgu, Berisha, Blin. All. Roberto D’Aversa.

Arbitro: Luca Pairetto di Nichelino
Reti: 31′ Krstovic (L), 70′ Retegui (G), 76′ Ekuban (G)
Note: Ammoniti Krstovic, Ramadani (L). Al 17′ Martinez (G) respinge un rigore di Krstovic (L)

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