È passata una settimana dal trionfo dell’Italia ad Euro 2020, ma tra le tante repliche televisive e il ricordo ancora freschissimo dei lunghi festeggiamenti, l’onda lunga dell’impresa compiuta dagli Azzurri di Roberto Mancini, capaci di superare squadroni come Belgio e Spagna, prima di avere ragione dell’Inghilterra nel catino di Wembley è destinato ad accompagnare gli sportivi italiani ancora per molto tempo e con ogni probabilità anche dopo che sarà iniziato il campionato di Serie A 2021-’22.
A regalare agli appassionati retroscena in più sulla cavalcata dell’Italia è stato lo speciale realizzato da Rai Sport, “Sogno Azzurro”, andato in onda giovedì 15 luglio in prima serata, prima della replica della finalissima di Euro 2020 vinta dall’Italia ai rigori.
All’interno del reportage, che ha ripercorso i dietro le quinte più segreti dell’avventura lunga un mese di Mancini e dei suoi giocatori, si è vissuto proprio nel finale, quando è stato mostrato il toccante discorso che il club manager Gianluca Vialli ha letto ai giocatori poche ore prima della finale.
Vialli ha utilizzato le parole di Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti dal 1901 al 1909:
“Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta”.
Il delicato momento attraversato da Vialli, che sta combattendo contro una grave malattia, ha trasformato l’ex attaccante di Sampdoria e Juventus in un punto di riferimento per tutti i giocatori, oltre che per il fraterno amico Roberto Mancini, così una settimana dopo il trionfo di Wembley Gianluca si è lasciato andare ad un ringraziamento speciale, visitando domenica il Santuario della Beata Vergine della Speranza di Grumello Cremonese, chiesetta posta in mezzo ai campi nella terra in cui l’ex centravanti, prodotto del vivaio della Cremonese, ha mosso i primi passi calcistici.
La foto pubblicata su Instagram, che ritrae Vialli sorridente e vestito in “uniforme Figc”, è stata subito inondata di like da parte dei follower dell’ex giocatore e allenatore, che ha accompagnato il tutto con la seguente, semplice didascalia: “È il tempo della gratitudine”.
Poche parole che contengono un messaggio molto emozionante, che travalica i confini dello sport e contribuisce a rendere sempre più popolare e amata la figura di Vialli, tornato nel club Italia proprio sotto la gestione Mancini, dopo una carriera da 59 presenze e 16 gol in Azzurro, con il terzo posto ad Italia ’90 come miglior risultato.