La risposta l’ha data, forte e chiara: Isaac Del Toro è giovane, ha diritto di commettere qualche errore, ma soprattutto può incappare in una giornata no come tutti i suoi colleghi (ben più) rinomati. Ma la bravura vera sta nel riuscire a rialzarsi in fretta, come fatto dal messicano nella tappa nella quale la carovana rosa ha scalato il Mortirolo, con arrivo a Bormio e nuovo assolo del capitano della UAE Team Emirates XRG. Che un giorno dopo essersi difeso con le unghie e con i denti è tornato a dare la paga a tutti i suoi principali rivali, senza distinzione alcuna.
- Carapaz ci prova, ma stavolta la UAE aiuta Del Toro
- Del Toro, tattica perfetta. Caruso merita solo applausi
- Pellizzari, quei 5' lasciati per strada per fare da gregario a Roglic...
Carapaz ci prova, ma stavolta la UAE aiuta Del Toro
Avviso ai naviganti: restano due tappe di montagna ancora da affrontare, quella di venerdì con arrivo al Champoluc e soprattutto quella di sabato dove il Sestriere fungerà da giudice ultimo, non prima però di aver superato (indenni?) il Colle delle Finestre. Salite e percorsi che potrebbero rimescolare prepotentemente le carte, perché certi scalatori (Carapaz su tutti) su determinate ascese potrebbero trarre dividendi importanti.
Dopotutto l’ecuadoriano ha provato a fare la selezione anche sul Mortirolo, che pure era posizionato troppo distante dall’arrivo per riuscire a rendersi davvero “decisivo” per le sorti tanto della tappa, quando della classifica generale. Alla fine Del Toro gli ha risposto in faccia, in contropiede: prima è andato a riprenderlo dopo l’altra salita di Le Motte, quindi l’ha persino staccato dopo che assieme erano andati a recuperare il gap che li divideva dai fuggitivi di giornata.
Insomma, ha fatto tutto alla perfezione, il messicano, sorretto (stavolta si) da una squadra che ha lavorato bene e con dovizia di particolari, memore certo della batosta incassata il giorno precedente. Il risultato? Del Toro che vince la tappa, guadagnando 10 secondi su Carapaz e 25 su Simon Yates tra abbuoni e distacchi, roba che solo a pensarlo ai -40 km dall’arrivo, quando Carapaz è stato anche maglia rosa virtuale, nessuno c’avrebbe creduto.
Del Toro, tattica perfetta. Caruso merita solo applausi
La resilienza di Del Toro è anche figlia di una tattica ben precisa: evitare di andare fuori giri in salita, soprattutto sulle rampe più difficili da digerire per lui, e poi sfruttare i saliscendi per far valere la propria attitudine ad andare forte sui percorsi misti. Dalla seconda tappa alpina il messicano esce rafforzato, anche se poi tutto è ancora perfettamente in gioco: 41 i secondi di ritardo di Carapaz, 51 quelli che avanza Yates in classifica.
Con Derek Gee che continua a fare come le formichine, quarto a poco meno di due minuti, e Damiano Caruso che conferma di essere anche a 38 anni un signor corridore, lanciato verso una top 5 che avrebbe davvero del clamoroso. Una top 5 più semplice da raggiungere dopo che Antonio Tiberi è uscito definitivamente di classifica, pagando dazio ai dolori raccolti tra una caduta e l’altra e una condizione che, come già il ritiro al Tour of the Alps aveva fatto capire, non è e non avrebbe mai potuto essere delle migliori. Adesso potrebbe lavorare proprio per favorire un bel piazzamento di Caruso: l’allievo che aiuta il maestro, ma questo è ciò che ha deciso la strada. Giudice inappellabile.
Pellizzari, quei 5′ lasciati per strada per fare da gregario a Roglic…
La tappa del Mortirolo (affrontato dal versante meno duro) alla fine ha detto che il coraggio non manca agli italiani, con Fortunato ultimo ad essere stato ripreso dalla maglia rosa (assieme a Romain Bardet, ottimo terzo) e Giulio Pellizzari che ha fatto un altro passo avanti per quella top 10 che ormai sente cucita su se stesso, mettendo nel mirino anche la sesta piazza di Egan Bernal, distante una ventina di secondi appena (Caruso è quinto a 3’06”: Pellizzari paga poco più di 5’ dalla maglia rosa, tutti accumulati per fare da gregario a Roglic prima del ritiro dello sloveno).
Insomma, abbastanza materiale per ritenere che da qui a sabato questo Giro potrà offrire tanti spunti di interesse e divertimento. Con Del Toro oggi vestito di un rosa un po’ più intenso, deciso a vendere cara la pelle: “Anche oggi ho subito un po’ la fatica, ma è stata una sensazione diversa e credo che il finale sia stato certamente migliore. Grazie alla squadra che ha lavorato tantissimo per me, e questo è sempre qualcosa di speciale”. Come dargli torto.