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Giro d'Italia, tappa 18: Milan sbaglia ancora in volata e Merlier non perdona. Groves terzo, Dainese quarto

A Padova come previsto arriva la volata di gruppo, ma stavolta Milan si fa sorprendere da Merlier, che parte meglio e resiste al ritorno del friulano, conquistando la 2a tappa.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ancora una volta Jonathan Milan è l’uomo da battere, ma ancora una volta Jonathan Milan è l’uomo battuto. Nella fattispecie da Tim Merlier, che una tappa a inizio Giro l’aveva già vinta e che puntualmente ne porta a casa un’altra, sfruttando invero un evidente errore di calcolo del velocista friulano. Che a Padova spreca una ghiotta, anzi ghiottissima opportunità per fare poker: la doppia curva finale lo sorprende e consente al belga di avere un abbrivio migliore negli ultimi metri, con tanto di volata risolta al fotofinish. Podio di giornata per Kaden Groves, con Alberto Dainese costretto ad accontentarsi della quarta piazza.

Giro d’Italia, 18a tappa: Merlier non sbaglia nulla

Il tutto in una giornata ancora una volta funestata un po’ dal maltempo, con la pioggia che ha accompagnato le prime fasi della corsa, partita da Fiera di Primiero. Solita fuga per provare a muovere le acque (non quelle dal cielo): Maestri, Fiorelli e Pietrobon sono ormai habitué quando c’è da uscire dal gruppo, e nell’occasione anche Honoré (altro fuggitivo della prima ora) riesce a scappare via.

Poco dopo arriva anche Edoardo Affini, sin qui deluso da qualche prova sottotono nelle due cronometro, e allora il quintetto tenta davvero la carta dell’anticipo, col gruppo che pure stavolta non sbaglia i calcoli e va a riprendere i cinque a una manciata di chilometri dalla conclusione (10 per la precisione). Quando il gruppo è compatto, subito ripartono gli scatti: uno di questi vede protagonista Alaphilippe, che pure non ha modo di divincolarsi dalla marcatura della Lidl Trek.

La volata annunciata arriva a Prato della Valle dopo un finale tortuoso: Milan sembra essere messo bene, poi però esita sulla doppia curva finale e Merlier ne approfitta, guadagnando quei metri che alla fine gli tornano utili per completare l’opera. La rimonta vorticosa del friulano si ferma sul fotogramma che lo inchioda: era una giornata favorevole, s’è rivelata un’altra brutta incompiuta. Pogacar non rischia e lascia fare: questa non era certo una tappa adatta alle sue caratteristiche, così come per i big della classifica, che resta immutata.

Giro d’Italia, tappa 18: ordine d’arrivo e classifica

L’ordine d’arrivo della 18a tappa del Giro:

  1. Merlier (Bel) in 3h45’44”
  2. Milan (Ita) s.t.
  3. Groves (Aus) s.t.
  4. Dainese (Ita) s.t.
  5. Aniolkowski (Pol) s.t.
  6. Gaviria (Col) s.t.
  7. Mihkels (Est) s.t.
  8. Ewan (Aus) s.t.
  9. Ballerini (Ita) s.t.
  10. Molano (Arg) s.t.

Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):

  1. Pogacar (Slo) in 67h17’02”
  2. Martinez (Col) a 7’42”
  3. Thomas (Gbr) a 8’04”
  4. O’Connor (Aus) a 9’47”
  5. Tiberi (Ita) a 10’29”

Tappa 18, Fiera di Primero-Padova: pagelle

  • MERLIER 9: bravissimo a capire dove posizionarsi, ancor più bravo a sorprendere qualsiasi rivale con una volata fin troppo lunga. Risultato? Milan “lo grazia”, perché parte troppo indietro e alla fine deve accontentarsi della piazza d’onore. Quando è stato della volata, Merlier non ha sbagliato niente: due vittorie is megl che one.
  • ANIOLKOWSKI 7: il polacco c’ha preso gusto e dopo la seconda piazza di qualche giorno fa trova un’altra top 5 che ne certifica lo status di emergente e rampante. Sfrontato e sicuro di sé, ha poco da rimproverarsi: il ragazzo viene su bene.
  • GROVES 7: tutto sommato il suo lo fa, anche se poi c’è sempre qualcuno che fa meglio di lui. Perché due secondi posti e un terzo (appunto quello di giornata) testimoniano che in volata è competitivo, ma non abbastanza per spuntarla.
  • DAINESE 6,5: stavolta si fa trovare meglio posizionato quando c’è da lanciare la volata, evitando di concedere troppo spazio ai rivali. Milan lo svernicia con un ritorno prepotente, ma Alberto almeno si prende una quarta posizione che non è così da disprezzare. Anche se poco consolatoria.
  • MILAN 5: altro arrivo perfetto per le sue caratteristiche, altra piazza d’onore amarissima da digerire. Stavolta sbaglia lui: prende le ultime due curve con troppa calma (o troppo timore, fate voi) e gli avversari non gli perdonano nulla. Cominciano a essere più i piazzamenti che le vittorie: non deve diventare un’ossessione, però…
  • EWAN 4,5: arriva ottavo, e dovrebbe anche essere contento pensando a quello che aveva saputo fare (cioè nulla) in precedenza. Ma non è quello che vuole Ewan: il suo Giro è talmente anonimo che quasi nessuno sa che sia ancora in corsa.

Giro d’Italia, domani si torna a salire: gran finale a Sappada

Frazione di montagna, anche se non dura come quella del Monte Grappa che chiuderà la corsa rosa sabato. Si risale la valle del Tagliamento arrivando a San Daniele del Friuli, Forgaria e Peonis. Poi le salite nel finale: Passo Duron, Sella Varcada e Cima Sappada, con pendenze negli ultimi 2 km superiori al 10% prima del rettilineo finale. Tappa su misura per scalatori o per chi vuol guadagnare terreno: Pogacar lascerà fare o sarà ancora una volta “costretto” a intervenire?…

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