Il migliore velocista al mondo ce l’abbiamo noi: d’accordo, al Delfinato la concorrenza non sarà spietata come quella che troverà tra qualche settimana al Tour, ma Jonathan Milan ci teneva a far sapere al mondo intero che lui la gamba l’ha scaldata a dovere. E dopo la beffa in cui è incappato nella prima tappa, con la favolosa mossa di anticipare la volata che ha permesso a Pogacar e Vingegaard di giocarsi la prima maglia gialla, nella seconda frazione la Lidl-Trek non ha sbagliato nulla, pilotando il velocista friulano verso un successo senza storia. Nonostante Mathieu van der Poel abbia provato a rovinargli i piani. Per Milan, colpo doppio: tappa e maglia.
- Milan perfetto, come la Lidl-Trek. "Grazie ai miei compagni"
- Pogacar ha fatto le prove per il dress code di luglio...
Milan perfetto, come la Lidl-Trek. “Grazie ai miei compagni”
Milan è riuscito a fare colpo doppio, prendendo anche la maglia di leader della corsa francese che risiedeva sulle spalle di Tadej Pogacar, vincitore un po’ a sorpresa della frazione iniziale. Milan è stato soprattutto bravo a tornare in gruppo dopo che in uno dei tanti strappi di giornata aveva perso le ruote dei migliori, col forcing degli UAE Team Emirates XRG che aveva fatto selezione proprio per provare a tenere fuori dal finale di tappa i corridori più adatti agli sprint.
Grande il lavoro dei Lidl-Trek per riportare il friulano in gruppo, poi nel finale la preparazione per la volata è stata al solito impeccabile e non ha dato modo ad alcun rivale di potersi riavvicinare. C’ha provato il solo van der Poel, che pure non è stato in grado di rimontare le ruote di Jonathan (s’è fatto superare anche da Fred Wright prima del traguardo), che ha battuto un colpo importante in ottica Tour de France. “Qui al Delfinato non sapevo cosa aspettarmi, perché in fondo l’obiettivo era e rimane quello di rifinire la condizione in vista del Tour”, il commento a fine tappa.
“Devo ringraziare i miei compagni di squadra per avermi riportato nelle prime posizioni, ma è stata una tappa molto complicata e averla chiusa in questo modo non è affatto scontato. Era da un po’ che non correvo, sento di avere la necessità di riprendere il giusto feeling con la strada, ma i segnali che arrivano sono buoni”. Alla domanda su come si vede vestito di giallo, Milan ha risposto che “spero di farci l’abitudine. Conta adesso, ma conterà di più tra un mese”.
Pogacar ha fatto le prove per il dress code di luglio…
Pogacar, presentatosi al mattino vestito di giallo dalla testa ai piedi (come da abitudine al Tour…), è sembrato quasi volersi liberare di quel colore tanto “ingombrante”, almeno a questo punto della corsa. In classifica generale ha lo stesso tempo di Milan, ma essendosi piazzato oltre la 29esima posizione è scivolato automaticamente dietro in classifica generale.
Van der Poel è terzo a due secondi da Milan e domani, in una frazione dedicata ancora alle ruote veloci (ma anche per i finisseur: il neerlandese potrebbe avere più possibilità di manovra rispetto all’italiano), potrebbe anche cercare di prendere la maglia gialla, giocando sugli abbuoni che come al Tour sono di 10, 6 e 4 secondi per i primi tre classificati. Occhio anche a Vingegaard, quinto a 4 secondi dal leader.
Vingo che ieri ha acceso letteralmente la corsa a una manciata di chilometri dall’arrivo, quando ha costretto Pogacar in prima persona a muoversi per andare a riprenderlo. Da lì i due hanno portato via un drappello composto anche da Evenepoel, Buitrago e van der Poel, ma alla fine a giocarsi la tappa sono stati proprio i due grandi protagonisti attesi alla prossima grand boucle, con Pogacar bravissimo a sfruttare le proprie doti di finisseur rispetto al danese. Dopodomani la crono di 17 km aiuterà già a capire meglio a che punto stanno a livello di condizione fisica, prima del gran finale con le ultime 4 frazioni che andranno a salire di intensità e difficoltà.