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Gravina: "Di Sinner ce ne sono anche nel calcio, ma non giocano". Poi fa retromarcia su Mancini: "Un amico"

Il presidente della FIGC invoca aiuti dallo Stato per il calcio, parla di talenti a cui non è concessa fiducia e fa una rivelazione sorprendente su Mancini.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Le riflessioni sui giovani, sul futuro del calcio italiano, sulle retrocessioni da diminuire e sulle squadre da tagliare. Ma anche due parole sul giovane fenomeno del momento, Jannik Sinner. E un sorprendente ribaltone su “un amico” che fino a ieri si voleva portare in tribunale e che invece oggi si vuole a tutti i costi ritrovare: Roberto Mancini. Ha parlato di tutto, insomma, Gabriele Gravina. Con le consuete alchimie dialettiche e gli ormai noti virtuosismi.

Calcio italiano, Gravina chiede aiuto allo Stato

Il presidente della FIGC è intervenuto al convegno “Sport Industry Talk”, organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera. E ha parlato anzitutto di riforme:

Tolta l’autonomia della Lega di Serie A nell’autodeterminarsi, l’idea della riforma riguarda altre componenti. Troppe squadre? Non è un problema aritmetico, il concetto della riforma deve passare dai concetti di sostenibilità e sviluppo e passare attraverso il dialogo tra le diverse componenti.

Un aiuto dallo Stato sarebbe gradito, anche se Gravina adotta un “politichese” da Prima Repubblica e non lo dice con chiarezza:

Il calcio è un grande valore del Sistema Paese sotto il profilo sportivo, economico e sociale. Rappresenta il 25% dei tesserati del CONI, vale lo 0,58% del PIL e contribuisce con 1,4 miliardi al gettito fiscale. Per ogni euro che lo Stato dà al calcio, lo Stato ne riceve 18. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia supporto. Se non possiamo adottare norme per rendere più equa la competizione mettendo sotto controllo anche i costi di gestione, non possiamo pensare di avere questi costi così alti, servono criteri per mettere in sicurezza il sistema.

Sinner nel calcio? Per il boss della FIGC ce ne sono tanti

Impossibile, di questi tempi, non fare riferimenti a Sinner e all’Italia di Davis. E infatti Gravina parla di Jannik:

Il calcio italiano ha tantissimi talenti, ne è convinto anche Spalletti, ma il problema è offrire a questi talenti l’opportunità di esprimersi. Ecco, Sinner nel tennis ha potuto esprimere le sue qualità. Dobbiamo convincerci sempre di più che questi talenti hanno bisogno di giocare, di godere di queste opportunità. Le giovanili azzurre ottengono risultati incredibili, purtroppo una volta superata l’Under 21 spesso disperdiamo questo talento.

Gravina e Mancini, scoppia la pace? Ci sono pure gli auguri

E a proposito di Nazionali, Gravina torna sull’argomento Mancini. Stavolta non per annunciare cause risarcitorie, ma – forse – una pace in arrivo:

A Roberto ieri ho fatto gli auguri per il compleanno, il rapporto di affetto e amicizia per quanto mi riguarda è intatto. Un rapporto che va recuperato in ogni caso, perché bisogna riconoscere a Mancini un percorso di cinque anni straordinario, che ci ha consentito di essere campioni d’Europa con un’imbattibilità di 37 partite.

Il presente però si chiama Spalletti:

Ha dato un valore aggiunto in un momento complicatissimo, con una classifica che ci penalizzava nel girone più difficile. È riuscito a ottenere un risultato importantissimo e ora viene il bello. Ha ancora più voglia di lavorare, visita tutte le società e ha ottimi rapporti con tutti. Speriamo di poter avere a disposizione uno stage, ci prepareremo al meglio per gli Europei.

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