Il conflitto tra Ucraina e Russia è arrivato ormai al 13° giorno, con costi umani altissimi sia tra i soldati sia tra la popolazione civile. Il presidente ucraino Zelenski ha invitato tutta la popolazione in età da combattimento a tornare in Ucraina per difendere la patria dall’invasione straniera, e così hanno fatto anche molti sportivi, come per esempio l’ex tennista Sergiy Stakhovsky.
- Guerra Ucraina, la dura testimonianza di Sergiy Stakhovsky
- Chi è Sergiy Stakhovsky: da tennista a soldato
- Gli altri campioni arruolati e il sostegno di Novak Djokovic
Guerra Ucraina, la dura testimonianza di Sergiy Stakhovsky
Intervenuto al programma Otto e Mezzo di Lilli Gruber in onda su La7, l’ex tennista ucraino ha raccontato la situazione a Kiev in questo terribile momento. Stakhovsky è arruolato volontario nell’esercito ucraino al solo scopo di difendere il proprio paese. Queste alcune delle sue dichiarazioni al programma su quello che sta succedendo in Ucraina:
“Non c’è giusto o sbagliato nella mia scelta. Se non mi fossi arruolato mi sarei sentito in colpa. Qui a Kiev ci sono mio padre e mio fratello ma mi sento ugualmente in colpa ad aver lasciato mia moglie ed i miei tre figli. Non so sparare e non ho nessuna esperienza nel combattimento. La maggior parte di noi non è stato addestrato ma abbiamo un ideale comune. Questa è l’ultima spiaggia”.
“Non ci sono forze russe a Kiev in questo momento e la situazione rimarrà così ancora per un po’. Il mondo è dalla parte dell’Ucraina e penso che tutte le sanzioni contro la Russia abbiano aiutato, anche se ci metteranno tempo ad arrivare. In questo momento l’Ucraina ha bisogno della chiusura dello spazio aereo e di una zona di non sorvolo. Se l’Ucraina cadrà nelle mani dei russi, seguiranno altre nazioni. Putin minaccia con il nucleare e continuerà ad usare questa carta. L’unica speranza è che muoia, altrimenti farà proprio come Hitler quando stava dividendo l’Europa. Spaccherà le nazioni in due”.
“La Crimea e il Donbass? L’Italia rinuncerebbe alla Sicilia e a Venezia per darle a qualche altro stato? Bisogna capire che se l’Ucraina cade in mano russa, poi toccherà ad altre nazioni”.
Chi è Sergiy Stakhovsky: da tennista a soldato
Nato il 6 gennaio 1986, è stato professionista ATP dal 2003 al 2022, e ha raggiunto buonissimi risultati in carriera, arrivando fino alla 31° posizione ATP in singolare nel 2010 e la 33° nel doppio nel 2011.
Non ha mai trovato un vero successo nei tornei più prestigiosi, ma in carriera può vantare la conquista di quattro titoli 250 (Zagabria, San Pietroburgo, ‘s-Hertogenbosch e New Haven), tutti tra il 2008 e il 2010.
In carriera, la vittoria che gli ha donato il maggior prestigio è stata senza dubbio quella su Roger Federer nel secondo turno di Wimbledon nel 2013. Ha disputato il suo ultimo incontro in carriera al primo turno delle qualificazioni degli Australian Open 2022, e dopo la sconfitta subita contro Jeffrey John Wolf ha annunciato il ritiro dall’agonismo.
Gli altri campioni arruolati e il sostegno di Novak Djokovic
Già altri sportivi ucraini, proprio come Stakhovsky, hanno deciso di arruolarsi nell’esercito per difendere il proprio Paese. Per esempio, possiamo nominare anche Vasiliy Lomachenko, due volte campione olimpico di boxe e Oleksandr Usyk, ex campione del mondo dei pesi massimi.
Il sostegno al coraggio di Stakhovsky è arrivato anche da Novak Djokovic, che come riportato ha scritto personalmente al collega ucraino:
“Stako, come stai amico mio? Ti penso. Spero che la situazioni si calmi al più presto. Dimmi dove posso mandarti aiuto…aiuto finanziario o qualsiasi altro tipo di aiuto…”.