Con la soffertissima vittoria ai supplementari per 2-1 contro l’Austria, l’Italia ha stabilito una nuova serie di record. Prima di tutto, il numero di vittorie consecutive: 12, una in più del precedente primato stabilito sempre da Roberto Mancini nel 2019.
Inoltre, gli azzurri sono arrivati a 31 risultati utili consecutivi, in altre parole senza sconfitte, battendo i 30 inanellati da Vittorio Pozzo tra il 1935 e il 1939. Infine, è stato stabilito il nuovo record di imbattibilità della porta azzurra: 1168 minuti, meglio dei 1143 del 1974.
Una statistica curiosa è quella che riguarda i tre marcatori di ieri, tutti subentrati dalla panchina: è la prima volta che questo accade tra Mondiali ed Europei nei supplementari, e quello di Federico Chiesa, che ha segnato in una rassegna continentale 25 anni dopo papà Enrico, è stato il primo gol segnato dall’Italia nell’extratime agli Europei.
Lasciando da parte i freddi numeri, non c’è dubbio che le panchine ieri sera abbiano avuto un ruolo fondamentale, specialmente per quanto riguarda la prestazione degli azzurri. Chiesa e Pessina hanno segnato ma anche Locatelli e Belotti hanno dato nuova linfa a un reparto offensivo che, fino ai supplementari, è stato piuttosto sterile.
L’unico a mettersi in evidenza infatti era stato Immobile, che ha colpito un clamoroso palo esterno verso la fine del primo tempo, mentre Barella, anche per numerosi colpi presi dagli avversari che lo hanno limitato fisicamente, Berardi e soprattutto Verratti e Insigne, sostituito da Cristante nel secondo tempo supplementare, non sono stati all’altezza della situazione.
Un’altra particolarità del match di ieri è che Mancini ha effettuato quattro cambi nei tempi regolamentari, mentre l’Austria solo uno, trovandosi così inevitabilmente in ginocchio nel primo tempo supplementare. Poi anche Foda ha finalmente inserito elementi freschi, come Kalajdzic, autore del più classico dei gollonzi, e Gregoritsch, che si è presentato con un tiro sul quale Donnarumma è stato decisivo nel salvare la propria porta.
Per finire, due parole sul VAR, che nel secondo tempo ci ha letteralmente salvati in due occasioni, in particolare sul gol di Arnautovic, annullato per un fuorigioco millimetrico. Nel calcio di pochi anni fa l’Italia avrebbe quasi certamente perso la partita, perché l’Austria in quel momento aveva il match in pieno controllo, e adessto staremmo ancora discutendo di un clamoroso torto arbitrale a nostro sfavore. E invece ora festeggiamo e aspettiamo di sfidare, venerdì prossimo, una tra Portogallo e Belgio.