Deve essere stato duro da ammettere. Per chi si sente poco meno di un Dio in terra dover dire “non sono Superman” è stato pesante. Zlatan Ibrahimovic però ha capito che a 40 anni non è più lo stesso atleta di qualche tempo fa. Ha capito che deve fare i conti con un fisico provato da anni e anni di botte e da interventi chirurgici. Il bomber del Milan per la prima volta appare dal volto umano nell’intervista concessa al magazine della Gazzetta, Sportweek, ma le sue parole fanno esplodere anche l’insofferenza di parte della tifoseria.
Ibra ammette di seguire i segnali del corpo
Anche oggi con lo Spezia Ibra non ci sarà e chissà se sarà disponibile in Champions con l’Atletico. Ibra si sta abituando a non essere più protagonista ogni settimana e dice: “Quando ero giovane giocavo e basta, anche se avevo male al tendine, come oggi. Volevo vincere e segnare, stop. Con il tempo e l’esperienza ho scoperto la testa. Quest’anno devo ascoltare il mio corpo, ogni piccolo segnale mi mandi. Solo così posso evitare conseguenze peggiori. Non sono Superman”.
Lo svedese poi rivela un segreto personale: “Volevo qualcosa che mi aiutasse in pochi minuti (perché sublinguale) a tenere la concentrazione. Avevo visto in tv Tiger Woods che giocava con un chewing-gum in bocca, il commentatore diceva che gli serviva a tenere giù la fame. E ho capito cosa serviva a me: non posso andare in giro per il campo con la bottiglia, con il chewing-gum sì. Ora nello spogliatoio del Milan vanno a ruba”
I tifosi scaricano Ibra: ritirati
Fioccano le reazioni e in tanti scaricano lo svedese: “Hai fatto il tuo, hai rigenerato il Milan. Adesso appendi sti scarponi” o anche: “C’è solo un rimedio anche se triste. Il ritiro. Però finché trovi chi ti fa ancora contratti ultra milionari fai bene a continuare, tanto anche se non giochi sei pagato ugualmente”, oppure: “Ritirati. Che ci fai una gran figura… ma finché ti pagano 7 ml netti per spararle tutti i giorni… c’è da capirti” e ancora: “Grande Paolino, sette milioni ad un pensionato!!!”.
Non manca però chi lo sostiene e ne riconosce il valore anche come uomo spogliatoio: ” Forza Ibra, abbiamo ancora bisogno di te, anche a mezzo servizio. Segui Pellegri, insegna tutto quello che sai, chissà non avvenga il miracolo”.