Meno di una settimana dopo l’eliminazione dagli Australian Open avvenuta agli ottavi di finale ad opera di Stefanos Tsitsipas e nel pieno della preparazione del prosieguo della stagione, per il numero 1 del tennis italiano Jannik Sinner sono ore di profonda tristezza a causa della scomparsa dell’amatissimo nonno Josef.
- Il grave lutto di Jannik Sinner: è morto il nonno Josef
- Sinner, l'amore per il nonno e la comune passione per lo sci
- Sinner e la scelta del tennis: il ruolo di nonno Josef
Il grave lutto di Jannik Sinner: è morto il nonno Josef
L’uomo è scomparso nella giornata di martedì 24 gennaio all’età di 91 anni, “serenamente nel proprio letto e circondato dai cari”, come si legge sul necrologio scritto in tedesco dalla famiglia Sinner. Per il talento azzurro della racchetta si tratta di un lutto particolarmente intenso, dal momento che Jannik era profondamente legato al nonno, con il quale ha condiviso tanti momenti indimenticabili durante l’infanzia, ma che Sinner ha continuato a frequentare proprio alla luce del forte legame che c’era tra i due e con la moglie di Josef, nonna Maria.
La coppia ha allevato il piccolo Jannik durante gli anni della scuola, facendo spesso le veci dei genitori del futuro talento del tennis, impegnati con il lavoro. Tante volte Sinner si è soffermato a raccontare con occhi sognanti e nostalgici le giornate passate con nonno Josef, che lo portava a scuola per poi venirlo a prendere e con il quale Jan ha condiviso la profonda passione per lo sci, prima di subire la folgorazione per il tennis.
Sinner, l’amore per il nonno e la comune passione per lo sci
Nel settembre 2021, in particolare, Jannik Sinner descrisse con emozione il primo incontro con Lindsey Vonn, leggenda statunitense dello sci e vero e proprio idolo d’infanzia del piccolo Jan, all’epoca ancora convinto di poter fare strada nel mondo dello sport tra i pali stretti di uno slalom più che su un campo da tennis. “Lindsey ha vinto tutto, ricordo di averla ammirata e guardata tanto quando ero picccolo – ha raccontato Sinner – Il sabato e la domenica con mio nonno andavo a sciare alle 7.30 poi alle 11 ci mettevamo davanti alla tv a vedere le gare della Vonn”.
Ma quella di nonno Josef è stata una presenza fondamentale nella vita professionale di Jannik anche dopo il passaggio al tennis. Prima di avviarsi al professionismo con l’ingresso a 14 anni nell’accademia di Bordighera di Riccardo Piatti, infatti, Sinner junior è stato accompagnato tante volte da Josef, mentre i genitori lavoravano nel rifugio della Val Fiscalina, da Sesto Pusteria al circolo tennis di Brunico, nascondendo il dispiacere per la scelta fatta dall’amato nipote di preferire la racchetta da tennis a quelle da sci.
Sinner e la scelta del tennis: il ruolo di nonno Josef
Ma del resto Heribert Mayr, il primo maestro di tennis di Jannik a Brunico, non poté che accorgersi immediatamente della qualità dei colpi del giovanissimo e promettentissimo allievo. E a chi riferire tutto questo? A nonno Josef, e chi se no, al quale spettò il compito di informare papà Hanspeter e mamma Siglinde che qualche anno prima avevano dato alla luce un futuro campione del tennis.
A Melbourne Jannik ha mancato la terza qualificazione consecutiva ai quarti di finale degli Australian Open, ma ha fatto un altro passo avanti nel proprio processo di crescita, rimettendo in piedi dal terzo set un match come quello contro Tsitsipas che forse lo scorso anno il rosso di Sesto Pusteria avrebbe perso. Fin dai prossimi tornei in programma, da Montpellier a Rotterdam, sono attesi altri passi in avanti nel percorso che, sembra scritto, porterà Jannik prima o poi in cima al tennis mondiale. Da oggi la dedica per quel giorno è già pronta.